mercoledì 18 dicembre 2019

Shoemaker NEO GRANT 2019

Si conclude trionfalmente il 2019 per l’Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese, struttura del Comune di San Marcello Piteglio e gestita dal GAMP – Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese.
La Planetary Society con sede a Pasadena (USA) ha infatti assegnato il prestigioso premio Shoemaker NEO GRANT 2019 ai ricercatori del GAMP che, a seguito di un bando internazionale, hanno ottenuto un finanziamento di 8000 Dollari utili ad incrementare i risultati scientifici ottenuti per la ricerca di asteroidi potenzialmente pericolosi.
La Planetary Society è una società che dal 1997 si occupa di incentivare osservatori meritevoli nel campo della ricerca di asteroidi di tipo NEA (asteroidi che passano vicino alla Terra), finanziando progetti sia di professionisti che di astrofili, il cui intento è quello di poter incrementare le attività finora svolte nel monitoraggio e caratterizzazione dei NEA al fine di poter determinare quale di essi possano essere realmente pericolosi per la Terra.
Il loro programma, denominato Planetary Defence, ha ad oggi stanziato 440 mila Dollari distribuiti a 62 vincitori sparsi in tutto il mondo.
Il premio è intitolato a Eugene Shoemaker, geologo statunitense, prematuramente scomparso il 18 luglio 1977. Shoemaker dimostrò che il più famoso cratere al mondo (Meteor Crater in Arizona) si è formato a seguito di un impatto asteroidale. Fu inoltre selezionato per essere il primo scienziato ad andare sulla Luna ma purtroppo, a seguito di alcuni problemi fisici, non poté partecipare alle missioni Apollo, pur collaborando all’allenamento degli astronauti americani. Conosciuto tra l’altro per aver scoperto la Cometa Shoemaker-Levy 9 che nel 1994 impattò su Giove.
E così il 18 Dicembre 2019, la Planetary Society, ha annunciato ufficialmente i 6 vincitori per l’anno 2019, tra cui compare l’Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese. (https://www.planetary.org/explore/projects/neo-grants/)
Fig. 1 – Paolo Bacci, Martina Maestripieri, Luciano Tesi del GAMP Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese, vincitori del premio Shoemaker NEO Grant 2019
L’importante riconoscimento è stato assegnato all’osservatorio montano a seguito degli eccellenti risultati ottenuti in 30 anni di attività. La ricerca sugli asteroidi è iniziata grazie alla passione in questo ambito del presidente del GAMP, Dott. Luciano Tesi, che ha permesso all’osservatorio di essere al primo posto in Italia per numero di asteroidi scoperti (attualmente sono 309), affiancato da Giancarlo Fagioli ed altri appassionati che nel corso degli anni si sono succeduti, scoprendo tra l’altro il primo NEA in Italia che è stato nominato Lucianotesi. L’attività prosegue tutt’oggi grazie al lavoro di ricerca di Paolo Bacci e Martina Maestripieri che si occupano soprattutto del follow-up dei NEOCP (asteroidi scoperti dai principali telescopi professionali e che necessitano di urgenti osservazioni per la determinazione della loro orbita); in questa attività sono i primi in Italia e nel 2018, al nono posto a livello mondiale. I ricercatori del GAMP, grazie a collaborazioni internazionali con astronomi professionisti, hanno ottenuto importanti pubblicazioni scientifiche, tra queste spicca l’articolo pubblicato nel 2017 sulla più accreditata rivista scientifica al mondo, Nature, nel quale si riporta la scoperta dell’anello intorno al pianeta nano Haumea. Inoltre hanno collaborato alla scoperta di asteroidi binari ovvero oggetti con una piccola “luna” che ruota intorno al corpo principale. Altro importante risultato è stato quello della conferma del primo oggetto interstellare ‘Oumuamua, essendo stati i primi dopo gli scopritori ad osservarlo ed effettuarne le misure di posizione. A pochi mesi fa, invece, risale l’osservazione e lo studio sulla prima cometa interstellare 2I/Borisov, scoperta ad agosto 2019 da un astrofilo della Crimea.
Fig. 2 – Numero delle Circolari MPEC ottenute dall’osservatorio montano 104-San Marcello
La partecipazione al bando è stata preventivamente autorizzata dall’amministrazione comunale di San Marcello Piteglio, che ha supportato le motivazioni per la richiesta del finanziamento, che servirà alla remotizzazione dell’osservatorio.
La somma, ottenuta dalla vincita del premio, servirà infatti ad installare tutta l’attrezzatura necessaria affinchè il telescopio possa essere operativo anche senza la presenza in loco dei ricercatori. Ciò permetterà di utilizzare il telescopio da 0.60-m in modo completamente automatico, dando la possibilità ad alcuni osservatori il diretto accesso da casa per incrementare l’attività di ricerca o da istituti scolastici per effettuare progetti didattici.
Il prestigioso Premio Shoemaker NEO Grant è sicuramente un importante riconoscimento per i soci del GAMP, dando anche un valore aggiunto al territorio della Montagna Pistoiese.
Luciano Tesi – Presidente GAMP
Paolo Bacci – Responsabile Sezione Asteroidi UAI
Martina Maestripieri – GAMP

domenica 13 ottobre 2019

2018 DO4 è una cometa

Bel successo italiano sull'asteride 2018 DO4, Roberto Haver ha segnalato sulla mailist della Sezione Asteroidi la probabile presenza di una chioma. Buzzi conferma ( News UAI )
e cosi esce la

CBET 4675: COMET C/2018 DO_4

An apparently asteroidal object discovered on CCD images taken last
year
by G. J. Leonard with the Mount Lemmon Survey's 1.5-m reflector (and
announced
with minor-planet designation on MPEC 2018-F13) has been found to show
cometary activity now near perihelion.  The discovery astrometry is
tabulated
below; follow-up observations appeared on MPEC 2018-Y11.

     2018 UT             R.A. (2000) Decl.       Mag.   Observer
     Feb. 25.31328   12 43 55.51   +19 42 43.9   20.6   Leonard
          25.31843   12 43 55.22   +19 42 46.7   21.3     "
          25.32358   12 43 54.90   +19 42 50.0   21.3     "
          25.32874   12 43 54.62   +19 42 53.7   21.0     "

CCD astrometrists elsewhere have reported cometary appearance in 2018 DO4.
L. Buzzi, Varese, Italy, reports that stacked images taken with his 0.60-m
f/4.6 reflector on Aug. 30.1 UT show a 15" coma and a tail at least 30" long
in p.a. 282 degrees; the magnitude was measured as 16.6.  Buzzi adds that he
measured ninety stacked 15-s images obtained by R. Holmes with a 0.76-m f/3
astrograph at Westfield, IL, USA, on Sept. 4.4, which show an elongated coma
and a broad, curved tail 50" long in p.a. 285 deg; the magnitude was given
as
17.2-17.8.  Buzzi further comments on images taken with his 0.60-m reflector
on Sept. 17.1 that show a strongly condensed coma 10" wide (red mag 16.8)
with a broad, fan-shaped tail at least 45" long centered in p.a. 294 deg.
M. Micheli reports that images taken on Sept. 2.63 and 3.63 by K. J. Meech
and J. Kleyna with the 3.6-m Canada-France-Hawaii Telescope at Mauna Kea
show a broad tail about 25" long in p.a. about 300 degrees.  W. Ryan notes
that his images taken on Sept. 3.4 with the Magdalena Ridge Observatory
2.4-m reflector show a bright coma with distinct tail in p.a. about 290
degrees.  H. Sato, Tokyo, Japan, writes that six stacked 60-s exposures
taken
on Sept. 4.47 with a 0.43-m f/6.8 astrograph near Mayhill, NM, USA, show a
condensed coma 20" in diameter with a fan-like tail 40" long toward p.a.
260-300 degrees; the magnitude was 16.1 as measured within a circular
aperture of radius 11".5.
     Twelve co-added 40-s unfiltered exposures taken by T. Chen with a 0.3-m
f/7.2 reflector at Ngari, Tibet, China, in the course of the BIST survey
(cf. CBET 4629) around Sept. 4.89 (and measured by D. W. E. Green) show a
well-condensed coma of size about 7" in 3" seeing, with a faint tail perhaps
15" long in p.a. 267 degrees; the total magnitude was 17.4 in an aperture of
diameter 10".  Twenty-four stacked 40-s BIST exposures on Sept. 5.9 show a
well-condensed coma of size 8"-10" in 2".6 seeing, with a faint tail perhaps
15" long fanned in p.a. 251-314 degrees; the total magnitude was 17.0 in an
aperture of diameter 12".  Fifteen stacked BIST exposures taken on Sept. 6.9
show a well-condensed coma of size about 7" in 3" seeing, with a faint but
obvious fan tail up to 25" long centered at p.a. about 275 degrees; the
total
unfiltered magnitude was 17.0 in an aperture of diameter 30".  Thirty-one
stacked BIST exposures taken on Sept. 7.9 show a well-condensed coma of size
about 8", with a faint but obvious fan tail up to 15" long centered at p.a.
about 275 degrees (fan perhaps 80 degrees wide); the total unfiltered
magnitude was 17.1 in an aperture of diameter 20".  Nine stacked BIST
exposures taken on Sept. 8.8 show a condensed coma of size about 9" that is
elongated along p.a. 345/175 degrees, with a faint-but-obvious diffuse tail
up perhaps 20" long centered at p.a. about 280 degrees; the total magnitude
was 16.4 in an aperture of diameter 20".  Thirty-three stacked BIST
exposures taken on Sept. 9.9 show a condensed coma of diameter about 10" (in
2".6 seeing) with a faint-but-obvious, diffuse fan tail perhaps 22" long
centered at p.a. about 270 degrees; the total magnitude was 17.3 in an
aperture of diameter 14".
     R. Haver writes that twenty-four 90-s exposures taken on Sept. 8.11
with
a 0.37-m f/7 Cassegrain reflector at Frasso Sabino, Italy, shows a coma of
diameter 6".5 and magnitude 16.0; there was a slightly curved fan tail about
45" long in p.a. 287 degrees.  Haver's follow-up images on Oct. 6.16 show
total red mag 16.5 with a coma diamete of 10".7 and a curved tail 44" long
in p.a. 292 degrees.  S. Nakano, Sumoto, Japan, forwards a report by Y.
Mizuno (Kani, Japan) whose CCD images taken on Sept. 9.73 show magnitude
16.8 and a tail 0.5 degree long in p.a. 270 degrees.  F. Kugel reports that
unfiltered CCD images taken on Sept. 12.15 by C. Rinner and himself with a
0.4-m f/2.8 reflector at Dauban, France, show a condensed coma and a broad
tail in p.a. 276 deg.  Unfiltered images taken by J.-F. Soulier taken on
Sept. 16.1 with a 0.30-m f/3.8 Newtonian reflector at Maisoncelles, France,
show a coma about 15" in size and a tail about 25" long in p.a. 270-300 deg;
the magnitude was 16.7 in an aperture of radius 6".5.  Soulier adds that
exposures taken on Sept. 19.1 show a coma of size about 19" and a tail about
25" long in p.a. 210-300 degrees; the magnitude was about 16.7 in an
aperture
of radius 6".5.  Twenty stacked 30-s unfiltered exposures taken remotely on
Sept. 29.34 by E. Guido, Castellammare di Stabia, Italy, with a 0.6-m f/6.5
astrograph at El Sauce Observatory in Chile show a coma nearly 20" in
diameter with a central condensation and a diffuse fan-shaped tail about 45"
long toward p.a. 275 degrees.  V. Rumyantsev reports that images taken on
Oct. 2.035 UT with the 2.6-m Shajn telescope of Crimean Astrophysical
Observatory at Nauchny, Crimea, show a bright 14" coma of red mag 17.3 and a
60" tail toward p.a. about 290 deg.  Sixty stacked 60-s exposures taken by
P. Bacci, M. Maestripieri, and M. Facchini with a 0.60-m f/4 reflector at
San Marcello Pistoiese, Italy, on Oct. 6.1 show a coma with red mag 15.8 and
a tail 1'10" long in p.a. 302 degrees; they have posted a stacked image of
the comet at URL http://backman.altervista.org/Aimg/2018DO4_01_sm.jpg.
     Additional astrometry has been published on MPEC 2019-T99.  The
following
orbital elements by S. Nakano, Sumoto, Japan, are from 374 observations
spanning 2016 Apr. 5-2019 Oct. 2 (mean residual 0".39).  The comet passed
2.87 AU from Jupiter on 2017 May 28 UT; its next return to perihelion is
predicted to be on 2147 October 10.  No additional observations have been
identified in archival astrometry.

                    Epoch = 2019 Aug. 25.0 TT
     T = 2019 Aug. 18.40490 TT        Peri. = 175.97274
     e = 0.9069557                    Node  = 251.13292 2000.0
     q = 2.4059613 AU                 Incl. = 160.47470
       a = 25.8582318 AU   n = 0.00749559   P = 131.5 years

The following ephemeris by the undersigned from the above orbital elements
uses power-law photometric parameters H = 12.5 and 2.5n = 6 for the
predicted
magnitudes.







2I C/2019 Q4, la cometa interstellare.

Dall'osservatorio di San Marcello abbiamo confermato la prima cometa insterstellare mai scoperta.









(18303) 1980 PU è Binario

Grande soddisfazine nell'aver contribuito alla scoperta di questo nuovo asteroide binario. dall'osservtorio di San Marcello, comìne Martina Maestripeiri, sono state ottenute due sessioni sservative. Era richiesta una precisione di 0.02 mag ed almeno 4 ore conseguitve di osservazione.






e cosi il 10 ottobre esce la
CBET 4676: (18303)1980 PU Binary
 V. Benishek, Belgrade Astronomical Observatory; P. Pravec and P.
Kusnirak, Ondrejov Observatory; R. Durkee, Shed of Science South
Observatory,
Pontotoc, TX, U.S.A.; D. Pray, Sugarloaf Mountain Observatory, South
Deerfield, MA, U.S.A.; V. Chiorny and O. Mikhalchenko, Kharkiv Observatory;
M. Husarik and M. Pikler, Skalnate Pleso Observatory; J. Oey, Blue Mountains
Observatory, Leura, NSW, Australia; P. Bacci and M. Maestripieri,
Astronomical Observatory, San Marcello Pistoiese, Italy; and A. Aznar, Isaac
Aznar Observatory, Alcublas, Valencia, Spain, report that photometric
observations taken with a 0.35-m telescope at the Sopot Observatory in
Serbia, a 0.50-m telescope at the Shed of Science South Observatory, a
0.50-m telescope at the Sugarloaf Mountain Observatory, a 0.70-m telescope
at the Chuguev station of the Kharkiv Observatory in Ukraine, a 0.61-m
telescope at the Skalnate Pleso Observatory, a 0.35-m telescope at the Blue
Mountains Observatory, a 0.60-m telescope at the San Marcello Pistoiese
Observatory, and a 0.35-m telescope at the Isaac Aznar Observatory during
Aug. 10-Oct. 2 reveal that minor planet (18303) is a binary system with an
orbital period of 12.270 +/- 0.003 hr.  The primary shows a period of
2.72627 +/- 0.00010 hr and has a lightcurve amplitude of 0.10 magnitude at
solar phases 4-14 degrees, suggesting a nearly spheroidal shape.  Mutual
eclipse/occultation events that are 0.05 to 0.12 magnitude deep indicate
a secondary-to-primary mean-diameter ratio of 0.24 +/- 0.03.

giovedì 10 ottobre 2019

1980 PU, 18303 Un nuovo Asteroide Binario

Grazie ad una collaborazione internazionale, alla quale ha partecipato anche un osservatorio della Sezione Asteroidi dell’UAI è stato possibile determinare che l’asteroide 18303 è binario.
Scoperto dall’astronoma Zdeňka Vávrová il 06 agosto del 1980 dall’osservatorio di Klet nella repubblica Ceca, 1980 PU (questa la sua prima designazione) fa parte della fascia principale degli asteroidi, ruota intorno al Sole in 1.4 anni con un’eccentricità di 0.2 ed inclinazione di 4.26°.

Fig.1 – Elementi orbitali dell’asteroide (18303) 1980 PU tratte dal JPL
Dall’Osservatorio della Montagna Pistoiese, gestito dal GAMP – Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese – Paolo Bacci e Martina Maestripieri , hanno effettuato due sessioni osservative nelle notti del 30 agosto e 4 settembre 2019. Per aderire alla campagna osservativa coordinata da Petr Pravec dell’Astronomical Institute of the Czech Academy of Sciences di Praga era necessario effettuare almeno 4 ore consecutive di osservazione con un errore di +/-0.02 mag. Per un oggetto che aveva una luminosità di 16.2 mag.
Dall’osservatorio di San Marcello ( codice MPC104) utilizzando il telescopi da 0.60-m F/4 con abbinata CCD 1024×1024 con un FOV di 35’x35’ ed una risoluzione di 2”/pixel venivano acquisite immagini con esposizione di 5 minuti ciascuna. Dopo aver applicato il dark e flat, le immagini venivano processate con il sofwtare Canopous per determinare la curva di luce.
Fig. 2 Curva di Luce ottenuta dall’osservatorio 104 San Marcello.
Si nota (punti Blu) che è stato ripreso l’evento secondario.

Anche grazie ai dati ottenuti dall’osservatorio italiano è stato possibile determinare il periodo di rotazione del secondario in 12.270 +/- 0.003 h, mentre 18303 ruota in 2.72627 +/- 0.00010 h.
Il 10 ottobre esce la Electronic Telegram No.4676 del Central Bureau for Astronomical Telegrams del Harvard University di Cambridge U.S.A. con la quale viene annunciata la scoperta.
(18303) 1980 PU
     V. Benishek, Belgrade Astronomical Observatory; P. Pravec and P.
Kusnirak, Ondrejov Observatory; R. Durkee, Shed of Science South
Observatory, Pontotoc, TX, U.S.A.; D. Pray, Sugarloaf Mountain Observatory, South
Deerfield, MA, U.S.A.; V. Chiorny and O. Mikhalchenko, Kharkiv Observatory;
M. Husarik and M. Pikler, Skalnate Pleso Observatory; J. Oey, Blue Mountains
Observatory, Leura, NSW, Australia; P. Bacci and M. Maestripieri,
Astronomical Observatory, San Marcello Pistoiese, Italy; and A. Aznar, Isaac
Aznar Observatory, Alcublas, Valencia, Spain, report that photometric
observations taken with a 0.35-m telescope at the Sopot Observatory in
Serbia, a 0.50-m telescope at the Shed of Science South Observatory, a
0.50-m telescope at the Sugarloaf Mountain Observatory, a 0.70-m telescope
at the Chuguev station of the Kharkiv Observatory in Ukraine, a 0.61-m
telescope at the Skalnate Pleso Observatory, a 0.35-m telescope at the Blue
Mountains Observatory, a 0.60-m telescope at the San Marcello Pistoiese
Observatory, and a 0.35-m telescope at the Isaac Aznar Observatory during
Aug. 10-Oct. 2 reveal that minor planet (18303) is a binary system with an
orbital period of 12.270 +/- 0.003 hr.  The primary shows a period of
2.72627 +/- 0.00010 hr and has a lightcurve amplitude of 0.10 magnitude at
solar phases 4-14 degrees, suggesting a nearly spheroidal shape.  Mutual
eclipse/occultation events that are 0.05 to 0.12 magnitude deep indicate
a secondary-to-primary mean-diameter ratio of 0.24 +/- 0.03.

sabato 31 agosto 2019

2I/Borisov la cometa interstellare

Dopo la scoperta del primo oggetto interstellare denominato ‘Oumuamua avvenuto nell’ottobre del 2017, il Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese ha dato nuovamente il suo contributo ad una sensazionale scoperta: una nuova cometa che quasi sicuramente ha origini interstellari, cioè provenienti dall’esterno del nostro Sistema Solare e si tratterebbe del primo caso in assoluto nella storia dell’umanità.
Il 30 agosto 2019 l’astrofilo Gennardy Borisov con il suo telescopio privato in Crimea scopre una nuova cometa che inizialmente sembrava provenire dalla Nube di Oort, ai confini del nostro sistema solare ma con il passare del tempo e con l’aumentare delle misure effettuate da altri osservatori, si è notato che l’orbita assumeva sempre più con certezza caratteristiche iperboliche ovvero con eccentricità maggiore di 1.
Il tutto però reso più difficile dal fatto che questo oggetto è osservabile per poco tempo, poco prima dell’alba; nonostante le difficoltà, anche dall’Osservatorio di San Marcello, Paolo Bacci e Martina Maestripieri utilizzando il telescopio da 60 cm sono riusciti a riprendere l’oggetto cometario per due mattine consecutive contribuendo con le proprie misure a determinarne meglio l’orbita.
Dopo i calcoli e le osservazioni fatte dagli astronomi, l’11 settembre esce la Circolare MPEC del Minor Planet Center in cui si annuncia la scoperta di questa nuova cometa denominata C/2019 Q4 (Borisov), precisando che presenta caratteristiche tipiche di un oggetto interstellare con una eccentricità dell’orbita da record (valore=3, mai registrato finora) e che sono necessarie ulteriori osservazioni per poter confermare con certezza tale ipotesi.
Nelle immagini riprese dall’Osservatorio di San Marcello (codice MPC 104), effettuate con pose da 60 secondi, è stata evidenziata la natura cometaria del corpo celeste poichè presentava una chioma di 10” ed una coda ben evidente lunga 25”/P.A. 320.
La nuova cometa attualmente si trova a 3 Unità Astronomiche (circa 750 000 000 di Km) e raggiungerà il perielio il 10 dicembre 2019 a 1,9 Unità Astronomiche dal Sole. L’oggetto chiomato potrà essere osservato dalle nostre zone con adeguata strumentazione ancora per poco tempo, prima di dirigersi verso il sud del nostro emisfero, dove potrà essere ripreso fino alla metà del 2020; per cui ci sarà tempo sufficiente per poter studiare in modo più approfondito questa cometa interstellare, a differenza di ‘Oumuamua che invece è stato possibile osservare per pochi mesi.
C/2019 Q4 sembra provenire dalla zona di cielo tra le costellazioni di Cassiopea e Perseo ed è diretta verso la costellazione Ottante nell’emisfero Sud.
Verosimilmente, la cometa per miliardi di anni è rimasta inattiva e, mentre si stava avvicinando al nostro Sole, riscaldata dal suo calore, ha iniziato per la prima volta nella sua storia ad emettere gas e polveri tanto da renderla sufficientemente luminosa (attualmente ha mag.18) da essere scoperta.
Figura 1 – Immagine della Cometa C/2019 Q4 ottenuta dall’osservatorio 104 San Marcello da Paolo Bacci e Martina Maestripieri


Figura 2. Elementi orbitali di C/2019 Q4 accreditati da Davide Farnocchia del JPL-NASA


Figura 3. Orbita preliminare della Cometa Interstellare C/2019 Q4

mercoledì 10 luglio 2019

2019 NN3, studenti e professionisti

Nello studio amatoriale sugli asteroidi non di rado capita di ottenere delle belle soddisfazioni.
Ed è così che siamo a raccontare alcune storie di “sassi” riprese nelle notti estive presso l’Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese (codice del Minor Planet Center 104 San Marcello).
Una delle nostre principali attività è la conferma dei cosiddetti NEOCP: un elenco di oggetti scoperti in genere poche ore prime dagli osservatori professionali e che necessitano di urgenti misure di posizione per poterne determinare, anche se in modo approssimativo, la loro orbita.
Questo lavoro è svolto da molti osservatori amatoriali italiani tanto da detenere il primato mondiale come contributo nelle misure dei NEA (Near Earth Asteroid).
Ad esempio, nella notte del 7 luglio viene inserito un oggetto che successivamente avrà la designazione 2019 NN3: si tratta di un asteroide di circa 35 metri che è passato a soli 1.196.800 km dalla Terra, con una luminosità di 16.8 mag. Raramente si possono osservare asteroidi NEA così luminosi.
Quindi, la notte del 10 luglio, oltre ad effettuare le misure di posizione per contribuire a determinare la sua orbita, abbiamo deciso di effettuare una sezione fotometrica, ovvero studiare la variazione di luminosità dell’asteroide nel tempo, per provare a determinarne il periodo di rotazione.
In virtù della velocità apparente (73”/min) di 2019 NN3 abbiamo effettuato delle pose da 3 secondi ciascuna. Dalle immagini da noi riprese è stato possibile determinare con sufficiente precisione il suo periodo di rotazione : di 0,037 h (circa 2,2 minuti) con un’ampiezza di 0,80 mag.
Fig. 1 – Curva di luce dell’asteroide 2019 NN3 scoperto il 7 luglio 2019.
I dati ottenuti sono stati inviati a Lorenzo Franco (A81 Balzaretto Observatory) per una successiva analisi e pubblicazione sulla rivista scientifica Minor Planet Bullettin.
Lorenzo Franco è tra i migliori esperti nella fotometria asteroidale e nei giorni 9-10 novembre 2019 svolgerà un corso specifico presso il nostro osservatorio.
Arriviamo alla sera del 21 luglio quando abbiamo avuto l’onore ed il piacere di ricevere la visita dell’astronomo Fabrizio Bernardi, scopritore del famoso asteroide Apophis nonché della cometa 268P Bernardi. Oggi lavora presso l’agenzia SpaceDyS (Navacchio Pisa) che, tra le varie attività, mantiene il NEODyS un sito di riferimento, anzi IL sito di riferimento, per coloro che sono interessati allo studio dei NEA. In pratica, grazie al loro lavoro, sappiamo se un asteroide colpirà o meno la Terra. La serata è stata indubbiamente molto interessante e ci ha permesso di imparare molte cose di questo affascinate mondo. Con i presenti Maura Tombelli e Roberto Bacci abbiamo iniziato ad osservare alcuni NEOCP, e così il giorno dopo è uscita la M.P.E.C. 2019-O44 dove il Minor Planet Center annuncia la scoperto del NEA 2019 OE (ne conosciamo più di 20 000), che ha visto quindi tra gli osservatori assieme agli astrofili, il nome dell’astronomo. Davvero una bella soddisfazione.
Inoltre, come ormai da diversi anni presso il nostro osservatorio, alcuni studenti vengono per partecipare al progetto alternanza scuola-lavoro e quest’anno ci sono tre studentesse: Martina Ferrari, Mirea Berti e Gemma Nesti del liceo scientifico di San Marcello Piteglio. Dopo essere state istruite sulle principale attività che si svolgono in osservatorio, hanno iniziato la fase preliminare di “ricerca” a caccia di asteroidi.
Fig. 2 – Le 3 studentesse del Liceo Scientifico di San Marcello Pistoiese in cerca di sassi.
E così la notte del 30 luglio le ragazze scelgono i target da osservare; tra questi un NEOCP successivamente denominato 2019 OY3 che è risultato essere un PHA (Potentially Hazardous Asteroid), ovvero un asteroide potenzialmente pericoloso, dei quali se ne conoscono più di 1900. I PHA vengono classificati in base alle dimensioni e al loro massimo avvicinamento alla Terra. Questi valori si ricavano indirettamente dal valore H che corrisponde alla magnitudine assoluta e deve essere maggiore di 22, mentre il MOID (Minimum Orbital Intersection Distance) inferiore a 0.05 Unità Astronomiche.
Fig. 3 – Diagramma dell’orbita dell’asteroide PHA 2019 OY3.
Paolo Bacci e Martina Maestripieri.

lunedì 10 giugno 2019

2019 LF6 Atira

A pochi mesi di distanza dalla scoperta dell’asteroide di tipo Atira 2019 AQ3, avvenuta a gennaio scorso, è stata annunciata attraverso la MPEC 2019-M45 la scoperta di un nuovo asteroide anch’esso facente parte della categoria Atira ossia asteroidi NEA (Near Earth Object) che hanno la loro orbita completamente interna a quella terrestre.
La difficoltà di osservazione di questi oggetti è paragonabile a quella dei pianeti interni del Sistema Solare (Mercurio e Venere) che sono visibili solamente poco prima dell’alba o subito dopo il tramonto: questo fa sì che attualmente ne siano stati scoperti solamente 20 sui 20 000 NEA conosciuti.
Il 10 Giugno 2019 il telescopio professionale Palomar Mountain—ZTF (cod. MPC I41) con il suo strumento da 1.2 mt. scopre questo oggetto che viene poi inserito nella pagina NEOCP del Minor Planet Center per poter essere misurato e confemato da altri osservatori.
Non appena le condizioni meteo lo hanno reso possibile, anche Paolo Bacci e Martina Maestripieri dall’Osservatorio di San Marcello Pistoiese (cod. MPC 104) e Luca Buzzi da Schiaparelli Observatory, Varese (cod. MPC 204), la sera del 16 giugno si sono attivati per dare il loro importante contributo, riprendendo l’oggetto ed effettuandone le misure di posizione per confermarne la natura: l’asteroide aveva al momento una magnitudine di 18.5, quindi abbastanza luminoso, e si trovava ad una elongazione di 46° dal Sole e perciò osservabile, come detto, ad inizio serata.
Il 19 giugno esce poi la MPEC di scoperta di questo nuovo asteroide Atira 2019 LF6 con le misure astrometriche effettuate solamente da 6 osservatori di cui 2 italiani.
https://minorplanetcenter.net/mpec/K19/K19M45.html
Figura 1. Orbita dell’asteroide Atira 2019 LF6
2019 LF6 vanta ben due primati: è l’asteoride che attualmente ha il periodo orbitale più breve tra gli tutti gli asteroidi scoperti che è di 150 giorni (P 0.41), ed è quello con il semiasse a minore (0.55 UA).
Secondo solo a 2019 AQ3 come afelio Q cioè il punto dell’orbita in cui raggiunge la distanza massima dal Sole, che in questo caso è di 0.79 UA.
E’ inoltre il terzo per dimensioni, in base alla magnitudine assoluta H di 17.2, oggetto quindi di dimensioni superiori a 1 km.
Tutti gli altri elementi orbitali di 2019 LF6 sono riportati nella tabella seguente.
Come in molte altre occasioni, anche in questo caso gli osservatori italiani, che sono tra i primi al mondo nel campo dell’astrometria, danno sempre il loro importante contributo alla scoperta e alla determinazione dell’orbita preliminare di questi oggetti peculiari, il che non può che essere un incentivo a continuare l’importante lavoro in questo settore dell’astronomia.
Martina Maestripieri e Paolo Bacci
GAMP – Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese.
UAI – Unione Astrofili Italiani
Figura 2. I 20 Atira scoperti con i relativi elementi orbitali

domenica 2 giugno 2019

1999 KW4

In occasione del passaggio ravvicinato dell'asteroide 1999 KW4 la Sezione di Ricerca Asteroidi dell'UAI organizza una diretta dall'Osservatorio Astronomico di San Marcello Pistoiese durante la quale, dopo una breve introduzione, verranno mostrate in diretta le immagini del corpo celeste durante il suo fly-by con la Terra.
L'asteroide scoperto il 20/05/1999 dal telescopio professionale Linear (USA) un NEA classificato come PHA (potenzialmente pericoloso), con un diametro stimato 1,3 km. Ha un periodo di rotazione di 2,7 h ed è accompagnato da un satellite che ruota intorno al corpo primario in 17,4 h confermato da osservazioni radar, con un diametro di circa 0,5 km.
Il 25 maggio l'asteroide si è trovato a circa 0,03 UA dalla Terra ( ~4 488 000 Km) raggiungendo una luminosità di 12,5 Mag., quindi visibile anche con strumenti modesti.
Dal 27 Maggio è visibile in Italia poco dopo il tramonto, basso sull'orizzonte nella costellazione dell'Hydra e del Sestante.
La diretta avrà inizio alle ore 22:00 sulla Pagina Facebook "Asteroid Search" https://www.facebook.com/AsteroidSearch/
QUI ULTERIORI NOTIZIE SULLA NATURA E SCOPERTA DELL'ASTEROIDE 1999 KW4


Della diretta se ne è patato su :

ANSA 



martedì 26 marzo 2019

2012 BW154

Un altra bella soddisfazione con la recovery del TNO 2012 BW154.
Con   M.P.E.C. 2019-F28   del 29 marzo 2019 viene annunciata la recoveru del TNO. osservato solo dal telescopio professionale F51 PanSTARRS e dal nostro osservatorio 104 San Marcello.

L'osservazione fu fatta il nella notte del 29-30 marzo 2017

   K12BF4W KC2017 03 29.88129 10 50 55.63 +16 00 24.5          20.9  SEF028104
   K12BF4W KC2017 03 30.05245 10 50 54.88 +16 00 26.6          20.5  SEF028104
.





martedì 15 gennaio 2019

46P & 38P

a caccia di comete
Mauro Facchini dell'osservatorio di Cavezzo ci ha fatto visita a San Marcello.
Dopo aver fatto il flat per il filtro Rc fotometrico montatto sulla CCD si inizia la caccia alle comete. ecco il reconto, dati sulle immagini.

46P/Wirtanen
Epoch 2018 Dec. 28.0 TT = JDT 2458480.5 T 2018 Dec. 12.9411 TT MPCW q 1.055357 (2000.0) P Q n 0.1811860 Peri. 356.3516 +0.1978570 -0.9592601 T = 2458465.44112 JDT a 3.093045 Node 82.1596 +0.9044187 +0.0993114 q = 1.0553572 e 0.658797 Incl. 11.7462 +0.3779939 +0.2644943 
Earth MOID = 0.07147 AU P 5.44


 


38P/Stephan-Oterma
 
Epoch 2018 Nov. 18.0 TT = JDT 2458440.5
T 2018 Nov. 10.9776 TT                                  MPCW
q   1.588590             (2000.0)            P               Q
n   0.0259672      Peri.  359.5822      +0.2146823      -0.9268512              T = 2458433.47757 JDT
a  11.294122       Node    77.9996      +0.8970009      +0.0623515              q =     1.5885900
e   0.859344       Incl.   18.3531      +0.3863949      +0.3702150     Earth MOID = 0.60390 AU
P  38.0 
 
 

 

domenica 13 gennaio 2019

2019 AQ3

La scoperta di 2019 AQ3 – dalla Sezione Asteroidi UAI

13 Gennaio 2019 / Commenti disabilitati
Il numero totale di asteroidi NEO scoperti si avvicina alla soglia dei 20.000 oggetti e questo grazie all’efficienza delle survey moderne (Catalina e Pan-STARRS in testa) che ogni anno scoprono circa 1900 nuovi NEOs.
I NEOs si dividono in alcune categorie a seconda delle caratteristiche della loro orbita: le principali sono gli Aten, gli Apollo e gli Amor, ma c’è una categoria molto particolare chiamata Atira, o Apohele, che hanno un’orbita completamente interna a quella della Terra.
2019 AQ3
Fig. 1 Asteroide 2019 AQ3 tipo Atira con orbita interna a quella terrestre.

Hanno cioè l’afelio che è situato entro 0,983 UA dal Sole (il perielio terrestre); ad oggi ne sono conosciuti solo 19 perché sono a bassa elongazione solare e quindi difficili da scoprire.
Uno di questi “Atira” è stato scoperto il 4 gennaio dalla Zwicky Transient Facility che utilizza la Schmidt da 1.2-m di Monte Palomar. Non appena l’asteroide è entrato nella NEO Confirmation Page del Minor Planet Center la sezione asteroidi UAI si è subito attivata per la conferma, vista anche la particolarità della scoperta.
Si trattava di un asteroide relativamente brillante (mag. 19) ma con un’elongazione dal Sole di appena 46 gradi. Andava quindi osservato immediatamente in prima serata.
La sera dell’Epifania il Minor Planet Center ha pubblicato la circolare MPEC 2019-A88 che contiene le posizioni astrometriche di 2019 AQ3 che ne hanno permesso la scoperta e la conferma.
E’ molto importante precisare che, dei 4 osservatori che lo hanno confermato, tre sono astrofili italiani: M57 Observatory, Saltrio (Giorgio Baj, codice K38), Schiaparelli Observatory, Varese (Luca Buzzi, codice 204) e Sormano Observatory (P. Sicoli et al., codice 587). A questi si aggiunge anche l’Osservatorio di San Marcello Pistoiese, che l’ha osservato la sera successiva.
Immagine 2019 AQ3 
Fig. 2 – L’asteroide 2019 AQ3 ripreso da Giorgio Baj

Questo la dice lunga sull’importanza della nostra attività in questo campo: gli astrofili italiani sono presenti in moltissime conferme, ed in questo siamo davvero leader in campo internazionale.
Sempre il 7 gennaio l’MPC pubblica la circolare MPEC 2019-A97 che contiene delle osservazioni di prediscovery effettuate da Pan-STARRS che risalgono ad ottobre 2015. Grazie a queste osservazioni l’orbita dell’asteroide è ben consolidata, e non c’è rischio di perderlo.
2019 AQ3 è l’asteroide che attualmente ha la minor distanza afelica, appena 0.774 UA (Venere ha un afelio di 0,728 UA) ed il minor semiasse maggiore, appena 0,589 UA. Il suo periodo orbitale è di appena 165 giorni, il più breve conosciuto. Con un diametro stimato in circa 1,2 km, è anche il terzo più grande della categoria degli Atira, ed uno dei circa 900 NEOs più grandi di 1 km.
buzzi 2019AQ3
Fig. 3 L’asteroide di tipo Atira confermato da Luca Buzzi
Luca Buzzi

sabato 12 gennaio 2019

6478 Gault

L'asteroide (6478) Gault, scoperto il 12 maggio del 1998 dagli Shoemaker (gli scopritori della famosa cometa SL9 che nel 1994 andò ad impattare su Giove) dall'osservatorio astronomico di Monte Palomar, fa parte della fascia principale degli asteroidi che orbitano tra Marte e Giove, con un diametro presunto di circa 3 chilometri.

Epoch 2019 Apr. 27.0 TT = JDT 2458600.5 MPC
M 289.34905 (2000.0) P Q
n 0.28161558 Peri. 83.26761 -0.06020046 +0.99789634 T = 2458851.37726 JDT
a 2.3051451 Node 183.55769 -0.99810066 -0.06049354 q = 1.8588989
e 0.1935870 Incl. 22.81135 -0.01307587 +0.02331132 Earth MOID = 0.98986 AU
P 3.50 H 14.4 G 0.15 U 0
 
Dalle osservazioni effettuate dal telescopio ATLAS delle Hawaii l'8 dicembre del 2018, l'asteroide viene osservato mostrando una coda di 30” in P.A. 290°. Si presume, da modelli matematici, che l'emissione delle polveri potrebbe essersi verificata a novembre del 2018.

Gault è osservabile dall'Italia poco dopo le una di notte, con una luminosità di circa 18.7 V mag. Sarà utile seguire l'evoluzione del fenomeno, per cui si invitano gli astrofili a riprenderlo nelle prossime notti.
Nella fascia principale degli asteroidi sono stati identificati oggetti cometari che prendono il nome di Mail-Belt Comet. Tra questi, si segnalano i seguenti:

133P/Elst-Pizarro
176P/LINEAR
238P/P/2005 U1 (Read)
P/2008 R1 (Garradd)
P/2010 A2 (LINEAR)

Un caso analogo si è verificato nel 2010, quando l'asteroide (596) Scheila improvvisamente ha mostrato attività cometaria.
Si può presumere che, sia nel caso di Gault che di Scheila, il loro aspetto sia dovuto ad un micro-impatto che ha eiettato del materiale.
Vedi articolo UAINEW

 La notte del 12/01/2019 anche dall'osservatorio di San Marcello è stato ripreso l'asteroide GAULT, dalle immagini si evidenzia ancora il perdurare della coda. 

 Come si vede la cosa si estende per oltre 5.000 km, ma dalle notre immagini non si  nota come nel caso di Scheila una chiama.

Si puo ipotizzare che l'asteroide sia stato colpito da un altro oggetto di dimensioni molto piu piccole. GAULT ha un diametro di circa 4 km, quindi impattando con una roccia di 50 metri ( irrilevabile da Terra a quella distanza) potrebbe aver causato l'uscita di materiale che è andato a formare la coda. 
Un impatto del genere indubbiamente avra cambiato l'orbita di 6478 ma non tanto da poter essere rilevabile con l'astrometria.



mercoledì 9 gennaio 2019

(6478) Gault ha la coda

L’asteroide (6478) Gault, scoperto il 12 maggio del 1998 dagli Shoemaker (gli scopritori della famosa cometa SL9 che nel 1994 andò ad impattare su Giove) dall’osservatorio astronomico di Monte Palomar, fa parte della fascia principale degli asteroidi che orbitano tra Marte e Giove, con un diametro presunto di circa 3 chilometri.
Epoch 2019 Apr. 27.0 TT = JDT 2458600.5 MPC
M 289.34905 (2000.0) P Q
n 0.28161558 Peri. 83.26761 -0.06020046 +0.99789634 T = 2458851.37726 JDT
a 2.3051451 Node 183.55769 -0.99810066 -0.06049354 q = 1.8588989
e 0.1935870 Incl. 22.81135 -0.01307587 +0.02331132 Earth MOID = 0.98986 AU
P 3.50 H 14.4 G 0.15 U 0

Gault orbita
Fig.1 Orbita dell’asteroide Gault
Dalle osservazioni effettuate dal telescopio ATLAS delle Hawaii l’8 dicembre del 2018, l’asteroide viene osservato mostrando una coda di 30” in P.A. 290°. Si presume, da modelli matematici, che l’emissione delle polveri potrebbe essersi verificata a novembre del 2018.
Giorgio Baj, dal proprio osservatorio K38 M57 Observatory, Saltrio, 0.3-m f/5.5 Ritchey-Chretien, la notte del 09/01/2019 ha ripreso l’asteroide che mostra una coda di oltre 3′ con P.A. 292 nell’immagine ottenuta con la somma di 50 immagini da 120 secondi ciascuna, e una risoluzione di 2.22”/pixel.
Gault coda
Fig. 2 L’asteroide 6478 Gault mostra una vistosa coda

Gault è osservabile dall’Italia poco dopo le una di notte, con una luminosità di circa 18.7 V mag. Sarà utile seguire l’evoluzione del fenomeno, per cui si invitano gli astrofili a riprenderlo nelle prossime notti.
Nella fascia principale degli asteroidi sono stati identificati oggetti cometari che prendono il nome di Mail-Belt Comet. Tra questi, si segnalano i seguenti:
133P/Elst-Pizarro
176P/LINEAR
238P/P/2005 U1 (Read)
P/2008 R1 (Garradd)
P/2010 A2 (LINEAR)
Un caso analogo si è verificato nel 2010, quando l’asteroide (596) Scheila improvvisamente ha mostrato attività cometaria.
Si può presumere che, sia nel caso di Gault che di Scheila, il loro aspetto sia dovuto ad un micro-impatto che ha eiettato del materiale.
Paolo Bacci Responsabile Sezione Asteroidi UAI

domenica 6 gennaio 2019

Occultazioni (804) Hispania 276 ADELHEID

Dall'osservatorio astronomico della Montagna Pistoiese sono state riprese due occultazioni asteroidali nelle notti del 3 e 6 gennaio 2018.

Segnalate dall'esperto Pietro Baruffetti dell'Associazione Massese, utilizzando il telescoio da 0.60-m F/4 munito di CCD 1024x1024 pixel con una risoluzione di 2"/pixel e FOV 35x35', abbiamo ripreso gli eventi.

Le occultazioni asteroidali si verificano quando un astreroide transita esattamente sopra una determinata stella, provocando così un eclissi, così che la luminosità della stella diminuisce per un determinato tempo.
Conoscendo la distanza dell'asteroide ed il suo motion è possibile  determinare la grandezza dello stesso. In realtà con una sola osservazione non si è in grado di determinare la forma del pianetino, ma servono piu "corde", ovvero piu osservazioni effettuate da osservatori disposti lungo il cono d'ombra.
Mettendo assieme tutte le informazioni raccolte si riesce a determinare il profilo dell'asteroide e quindi diterminarne alcune sue caraterristiche.

La sera del 03 gennaio 2018 era previsto che l'asteroide (804) Hispania di 12.4 mag avrebbe occultato la stella  UCAC4 675-034697 di 13.4V mag. per una durata di 12.3 sec e un drop di 0.36 mag.
Per questo è stato deciso di effettuare delle posa da 0.5 secondi croppando le immagini al fine di diminuire il tempo di scaricamento delle immagini.

                                           Grafico della previsione dell'occultazione di 804

Abbiamo iniziato le riprese alle ore 20:38:03 UT.  il risultato dell'Occultazione è riportato nel grafico di seguito riportato

Si nota la diminuizione di luminosità della stella occultata per una durata di circa 9.5 secondi. Probabilmente, i dati sono ancora in elabrazione, l'ombra dell'occultazione era leggermente spostata più a nord delle previsioni, cosi che il nostro osservatorio si è venuto a trovare quasi al centro dell'eclissi. Infatti dalle nostre previsioni, per il nostro sito, l'evento avrebbe dovuto durare pochi secondi essendo noi sul limite dell'ombra prodotta dall'eclissi.

La sera del 06 gennaio 2018 alle ore 01:40:00 era prevista l'occultazione da parte dell'asteroide 276  ADELHEID 13.2 mag, per una durata nella centralità di 11.1 sec con drop di 1.8 mag. sulla stella UCAC4 389-042202 di mag. 11.7. come dalle previsioni riportate nel seguente grafico.


 In questo caso abbiamo utilizzato un tempo di esposiione di 0.3 secondi
Le riprese sono iniaziate alle ore 01:40:07 UT e termnate alle ore 01:43:59.
In questo periodo non abbiamo registato nessuno calo di luminosità, quindi per noi occultazione è negativa,  evidentemente non eravamo all'interno del cono d'ombra. Nonostante cio anche questo è un dato importante per caratterizzare l'asteroide.

In entrambe le occasioni erano presenti in osservatorio Paolo Bacci, Martina Maestripieri e Leonardo Mazzei.


Inoltre la sera del 6 gennaio, Leonardo Mazzei ha montato la postazione personale composta dal telescopio newton da 0.25-m munito di Camera ASI174MM-C 800x800 Bin2 -35°C pix5.86um per le riprese, in questo caso ha effetuato un video con un frame rate di 0.25 frame al secondo. 
Sotto il campo in quadrato dalla strumentazione di Leonardo Mazzei


Anche in questo caso, ovviamente l'occultazione è stata negativa.

Grafico ottenuto con la strumentazione Leonardo Mazzei, non si nota alcuna variazione di luminosità, per tanto l'occultazione è negativa.

I nostri report sono stati inviati ma Pietro Baruffetti alla IOTA