giovedì 19 maggio 2016

2008 CT190 Follow-Up TNOs


FOLLOW-UP di un TNOs

Nell'ambito dell'attività di ricerca dei corpi minori del sistema solare – asteroide e comete – si soci del GAMP Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese, che gestiscono l'osservatorio della Montagna Pistoiese, struttura pubblica del comune di San Marcello Pistoiese, hanno effettuato il follow-up dell'asteroide 2008 CT190, TNOs ( Trans-Neptunian Object),

I TNOs hanno un orbita oltre le 30 Unità astronomiche, ovvero oltre l'orbita di Pluto, conosciuti anche come KBO (Kupier Belt Object), rappresentano la nuova frontiera del nostro sistema solare. La popolazione dei TNOs è composta da circa 1490 oggetti. (http://www.minorplanetcenter.net/iau/lists/TNOs.html)

Fig 1 – TNOs distanza dal sole e dimensioni

Principalmente sono ricoperti da ghiaccio, si presuppone che conservino nella loro struttura i fossili della nube proto-stellare che ha formato il nostro sistema solare.
Dall'analisi spettroscopica sono composti generalmente da una miscela di idrocarburi leggeri: metano, ammoniaca e ghiaccio d'acqua, molto simili alla composizione delle comete.

Il primo ad essere stato scoperto è Pluto nel 1930, i più grandi corpi conosciuti appartenenti a questa categoria sono: Eris, Makemake, 2007 OR10 e Haumea, le cui dimensioni sono di circa 1500 km.

Fig. 2 - Rappresentazione delle dimensioni dei TNOs
Essendo corpi molto distanti il loro studio è particolarmente difficoltoso. Grazie al recente passaggio ravvicinato della sonda New Horizons della NASA con Pluto si hanno maggiori informazioni e dati su questi corpi freddi e remoti.


Fig. 3 - Immagine della superficie di Pluto ripresa dalla sonda New Horizons (NASA)

I KBOs essendo molto distanti dal Sole sono influenzati dalle forze gravitazionale dei pianeti giganti ed in particolare modo da Nettuno alle risonanze orbitali 2:3 e 1:2.
In questa zona di spazio vi sono due principali categorie di oggetti, quelli che orbitano intorno al Sole con un eccentricità prossima allo zero (come la maggior parte dei pianeti del sistema solare) ed gli altri con un eccentricità oltre 0.3 e inclinazione superiore ai 30°.
 
Fig. 4 Diagramma semiasse maggiore (a) Vs Inclinazione( Incl.)
 Di seguito si riportano in grafico la distanza del semiasse maggiore (a ) e la distanza perielica (q) , che evidenzia una distribuzione non omogenea dei TNOs.

Fig. 5 – Semiasse Maggiore (a ) vs Perielio (q)
La distribuzione dei KBOs in funzione della distanza dal Sole mostra una “lacuna” intorno a 48 UA. Secondo alcuni astronomi, come Alan Stern e Patryk Lykawka, la causa potrebbe essere l'interazione gravitazionale di un oggetto di massa planetaria ancora sconosciuto, della taglia di Marte o della Terra, oppure secondo altri dovuto alla presenza di un oggetto più massiccio posto a circa 1500 UA.

Fig. 6 distribuzione dei KBOs in funzione della distanza dal Sole

I TNOs, come detto essendo molto lontani dal Sole hanno un periodo siderale di centinaia di anni, per cui il loro moto apparente sulla volta celeste risulta, di norma, molto lento.
Questa regione, la c.d. Fascia di Kupier, ha un esenzione da 30 UA fino a 50 UA, e si pensa sia il bacino delle comete a corto periodo. E' una zona ancora inesplorata e che in futuro potrà dare importanti indicazioni sulla formazione del nostro sistema solare.


L'asteroide 2008 CT190, TNOs, è stato scoperto la notte del 9 febbraio 2008 dall' osservatorio di Palomar Mountain (MPC 675) utilizzando il telescopio da 1.2-m in configurazione Oschin Schmidt, dagli astronomi: M. E. Schwamb, M. E. Brown, D. Rabinowitz. come da MPEC 2008-J72

Dal sito Astdys2  risultano solo 42 osservazioni, di cui 8 pre-scoperta, l'ultima risale al 10 Marzo del 2013.

Elementi orbitali
Epoch 2016 July 31.0 TT = JDT 2457600.5 MPC
M 4.13700 (2000.0) P Q
n 0.00253572 Peri. 48.03203 -0.72055580 -0.33045087 T = 2455969.01043 JDT
a 53.2601068 Node 103.65942 +0.28519259 -0.94257195 q = 34.6981429
e 0.3485153 Incl. 38.85374 +0.63203206 +0.04858337
P 389 H 5.5 G 0.15 U 1
From 45 observations at 9 oppositions, 2002-2016, mean residual 0".37.

Fig. 7 – Orbita dell'asteroide 2008 CT190

La sera del 6 maggio 2016 il team di astrofili del GAMP guidati da Paolo Bacci, composto da Luca Nerli, Martina Maestripieri e Leonardo Mazzei, utilizzando il telescopio da 0,60-m F/4 , munito di CCD 1024x1024, con FOV di 35'x35' e risoluzione 2”/pixel, ( Codice MPC 104 San Marcello), hanno puntato la zona di cielo dove era previsto la presenza dell'asteroide 2008 CT190. Dalle effemeridi del Minor Planet Center risultava una luminosità di 21.0 mag, con un motion di 0,03”/min e PA 220; trovandosi ad una distanza dal Sole di 34,8 UA ( circa 5.206.080.000 km).
In base ai dati conosciuti veniva lanciata una sequenza di immagini ognuna da 60 secondi, per un totale di 30 immagini. Al fine di poter apprezzare lo spostamento dell'asteroide nelle nostre immagini, abbiamo ripreso la stessa zona di cielo dopo circa 3,7 ore, riuscendo cosi a notare il movimento dell'asteroide che, dalle nostre misure, è risultato avere una magnitudine di ~20,8.
Dopo accurati controlli le nostre misure astrometriche sono state inviate al Minor Planet Center.
In fig.8 viene indicata la zona di cielo ripresa, con evidenziato l'asteroide 2008 CT190, ripreso dell'osservatorio astronomico di San Marcello.

Fig. 8 – L'asteroide 2008 CT190 ripreso dall'Osservatorio di San Marcello Pistoiese.

Inoltre, abbiamo trasmesso le nostre misure astrometriche all'astronomo Fabrizio Bernardi, amministratore di SpaceDys e gestore del sito Neodys e AstDys , il quale ha calcolato i residui delle nostre misure, confermando la buona qualità da noi ottenuta.

Per i soci del GAMP è stata davvero una bella esperienza e motivo di grande soddisfazione effettuare il follow-up di un asteroide TNOs la cui luminosità era al limite delle potenzialità del nostro strumento, riuscendo a misurare un asteroide che si trovava ad una distanza di oltre 5 miliardi di km le cui dimensioni sono stimate in 350 km.


Paolo Bacci

articolo pubblicato sulle news UAI


Osservazioni dell'asteroide TNOs 2008 CT190 presenti nel database del MPC

2002 02 08.25931 08 52 32.98 +35 44 44.6 20.1 r 705 – Apache Point MPS 449646
2002 02 08.26014 08 52 32.98 +35 44 44.7 705 – Apache Point MPS 449646
2002 02 08.26263 08 52 32.95 +35 44 44.7 705 – Apache Point MPS 449646
2002 02 12.35304 08 52 05.96 +35 46 37.0 21 R 644 – Palomar Mountain/NEAT MPS 387243
2002 02 12.39759 08 52 05.66 +35 46 38.1 644 – Palomar Mountain/NEAT MPS 387243
2002 11 07.454006 09 08 11.76 +35 13 28.8 21.1 V 645 – Apache Point-Sloan Digital Sky Survey MPS 604621
2002 11 07.454835 09 08 11.76 +35 13 28.8 20.8 V 645 – Apache Point-Sloan Digital Sky Survey MPS 604621
2002 11 07.457323 09 08 11.77 +35 13 28.9 21.6 V 645 – Apache Point-Sloan Digital Sky Survey MPS 604621
2008 02 09.48728 09 52 54.32 +38 53 04.1 21.1 R 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 02 09.53457 09 52 53.98 +38 53 05.3 21.0 R 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 02 10.35833 09 52 48.43 +38 53 39.3 21.5 R 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 02 10.40611 09 52 48.16 +38 53 41.0 21.3 R 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 02 27.15774 09 50 54.76 +39 02 55.5 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 249836
2008 02 27.24540 09 50 54.16 +39 02 57.5 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 249836
2008 03 12.14846 09 49 26.22 +39 07 22.4 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 03 12.29903 09 49 25.29 +39 07 24.1 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 03 12.36855 09 49 24.88 +39 07 25.1 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 04 02.20838 09 47 40.30 +39 08 03.1 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 05 03.24090 09 46 35.56 +38 57 08.6 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 05 04.21209 09 46 35.56 +38 56 36.8 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 10 25.45330 10 06 19.32 +37 41 32.0 695 – Kitt Peak MPS 265296
2008 10 25.48941 10 06 19.50 +37 41 33.1 695 – Kitt Peak MPS 265296
2008 10 27.40825 10 06 29.31 +37 42 29.7 695 – Kitt Peak MPS 265296
2008 10 27.44105 10 06 29.46 +37 42 30.4 695 – Kitt Peak MPS 265296
2009 02 26.32375 10 01 31.86 +39 23 40.2 20.5 R 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 278751
2009 02 26.36956 10 01 31.56 +39 23 41.5 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 278751
2009 03 12.13214 10 00 02.87 +39 28 31.1 675 – Palomar Mountain MPS 281350
2009 03 13.24076 09 59 56.08 +39 28 46.1 675 – Palomar Mountain MPS 281350
2009 03 24.19264 09 58 54.38 +39 30 08.7 20.7 R 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 281350
2009 03 24.24475 09 58 54.09 +39 30 08.9 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 281350
2009 03 25.18686 09 58 49.26 +39 30 10.2 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 281350
2009 03 25.27341 09 58 48.81 +39 30 10.3 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 281350
2010 03 09.86696 10 11 00.78 +39 45 25.8 20.5 V A74 – Bergen-Enkheim Observatory MPS 316783
2010 03 09.90745 10 11 00.55 +39 45 26.5 20.9 V A74 – Bergen-Enkheim Observatory MPS 316783
2010 03 09.92287 10 11 00.49 +39 45 26.8 20.8 V A74 – Bergen-Enkheim Observatory MPS 316783
2011 01 10.46484 10 27 47.15 +39 14 14.2 20.6 R 695 – Kitt Peak MPS 375601
2011 01 10.51359 10 27 46.95 +39 14 17.5 695 – Kitt Peak MPS 375601
2011 01 10.55114 10 27 46.75 +39 14 19.2 695 – Kitt Peak MPS 375601
2011 12 26.41367 10 39 17.02 +39 05 43.5 20.6 R 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 404710
2011 12 26.48007 10 39 16.88 +39 05 47.9 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 404710
2013 03 10.06371 10 43 35.17 +40 15 39.8 I17 – Thomas G. Cupillari Observatory, Fleetville MPS 459317
2013 03 10.11777 10 43 34.79 +40 15 40.7 I17 – Thomas G. Cupillari Observatory, Fleetville MPS 459317
2013 03 10.15122 10 43 34.56 +40 15 42.6 I17 – Thomas G. Cupillari Observatory, Fleetville MPS 459317

mercoledì 11 maggio 2016

Transito di Mercurio sul Sole

Il 9 maggio 2016, si è assistito al transito di Mercurio sul Sole, una rara occasione per assistere al raro evento astronomico,e perchè no, conoscere meglio il più piccolo pianeta del nostro sistema solare.

Per l'occasione l' Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese, ha aperto le porte al pubblico dalle ore 12.30, mettendo a disposizione una batteria di strumenti: i due rifrattori montati in parallelo ai telescopi da 0.60-m e 0.40-m, un Coronado, un binoscopio, un LX200 da 10" ed il fratellino minore da 8".

la giornata non è certo iniziata secondo le aspettative il cielo completamente coperto non permetteva di osservare il transito.

Questo indubbiamente ha fatto si che molte persone non ci abbaino raggiunto, scoraggiate dalle previsioni meteo. Presenti ed organizzati gli alunni del Liceo dell'
Istituto OmniComprensivo San Marcello Pistoiese con alcuni visitatori speranzosi.

Il primo contatto tra il mercurio ed il Sole è avvenuto alle 13.12 (LT), con una durata prevista di 7 ore e 30 minuti, ben dopo il tramonto della nostra stella.

Purtroppo le condizioni meteo non ci hanno permesso di vedere l'inizio, ma improvvisamente una prima schiarita ci ha mostrato il piccolo pianeta sul disco del Sole, in compagnia di una ben visibile macchia solare (2542).

Clicca per ingrandire.
Quindi tuti a correre ai telescopi ad ammirare lo spettacolo.

Poi di nuovi le nubi, e quindi ci rechiamo nella Sala Conferenze, per conoscere un po più da vicino Mercurio.
Mercurio il più piccolo pianeta del nostro sistema solare,con un diametro di soli 4.879 km (poco più grande della nostra Luna), oltre ad essere il più vicino al sole ha l'orbita più eccentrica  con un valore di 0.2.  La sua rotazione e molto lenta infatti impiega 58 giorni 15 ore e 30 minuti per ruotare su se stesso, con un periodo orbitale di 87.97 giorni. Di fatto è in risonanza con il sole 3:2, cio significa che un in un anno ci sono 1,5 giorni !!!

Il transito di mercurio sul Sole è servito in passato per determinare la distanza Terra-Sole ( e di conseguenza le distanze di tutti gli altri corpi del sistema solare, in base alla 3° legge di Klepero), ma è stato utile anche per determinare se avesse un atmosfera e/o uno o più satelliti. Inoltre è stato utilizzato per determinare il diametro del pianete e del Sole stesso. Questo piccolo corpo celeste presenta un piccolo campo magnetico, è presenta un nucleo decisamente inusuale composto da ferro  e nichel per circa il 70% mentre la crosta formata da silicio è solo il 30%.
La superficie del pianeta è butterata da crateri, e appare molto simile a quella della nostra Luna.


Ma le sorprese non finiscono qui, infatti l'orbita di Mercurio sembra non rispettare le leggi di Keplero e di Newton, il suo Perielio, se pur di poco, si sposta e la sua orbita sembra essere "caotica".

Beh nel 1915 un certo Eistein con la sua famosa legge sulla relatività, spiega il fenomeno introducendo la quarta dimensione: spazio-tempo. Ebbene l'orbita di Mercurio conferma quanto postulato dallo scienziato.

Le anomalie orbitali di Mercurio sono dovute alla curvatura dello spazio-tempo. Questo ci riporta alla sensazionale scoperta annunciata l' 11 febbraio del 2016 delle Onde Gravitazionali.

Ma torniamo al nostro transito, pian piano Mercurio avanza sul disco solare, rispettando gli orari previsti.

Nel frattempo vengo acquisite ulteriori immagini, finché il cielo non si è coperto definitivamente, impedendoci di seguire l'evento nella sua totalità.


Nonostante le velature siamo riusciti ad intravedere anche alcune protuberanze solari con il Coronado. ( si intravede anche Mercurio sulla destra )

 
Alla fine è stato davvero una bellissima giornata, che si è conclusa con un servizio televisivo andato in onda il giorno dopo sul RAI 3 Toscana.