Premessa
Nell’ambito dell’attività
di alternanza scuola-lavoro, tramite il liceo scientifico E. Fermi di
San Marcello P.se, ho quest’anno scelto di svolgere tale impiego presso
l’Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese, struttura pubblica
del Comune di San Marcello Piteglio. Ciò che mi ha spinto a tale
decisione, oltre al consiglio di amici e insegnanti, è stato il
desiderio di poter approfondire le mie conoscenze in tale campo che mi
ha da sempre molto affascinato.
Devo dire che alla fine,
questa attività ha soddisfatto le mie aspettative a pieno. Infatti oltre
allo svolgimento dell’attività di accoglienza, mi ha dato l’opportunità
di assistere sia a spiegazioni (come quelle sul sistema solare,
eclissi, struttura dell’universo, costellazioni, asteroidi e corpi
minori, archeoastronomia), sia alla parte più pratica dell’osservazione
(funzionamento e puntamento del telescopio, attività di ricerca notturna
e sviluppo delle immagini) ponendomi, così davanti, un quadro completo
del lavoro di un astrofilo. Infine, grazie a eventi come l’Asteroid Day,
e varie serate dedicate all’osservazione (eclissi lunare, “stelle
cadenti”, opposizione di Marte), ho potuto partecipare attivamente
all’attività usufruendo delle competenze acquisite (illustrazione
costellazioni, puntamento telescopio, intrattenimento del pubblico). Di
particolare interesse è stata l’attività di ricerca finalizzata allo
studio delle comete, oggetti assai affascinanti per conformazione e
composizione, di cui è stato possibile svolgere l’analisi delle polveri
emesse.
Introduzione
Le comete (termine che
deriva dal greco e che significa “dotato di chioma”) sono corpi celesti
composti da rocce mescolate a gas congelati, acqua, metano, ammoniaca e
polvere. Quando esse si trovano nelle vicinanze del Sole, avviene la
sublimazione delle sostanze volatili: la rarefatta atmosfera che si
forma intorno al nucleo prende il nome di chioma mentre la forza esercitata sulla chioma dal vento solare forma la cosiddetta coda che vediamo sempre in direzione opposta al Sole.
Figura 1 – Le caratteristiche principali di una cometa (nucleo, chioma, coda)
Alcune comete hanno
un’orbita ellittica e chiusa, che fanno sì che questi corpi celesti si
ripresentino periodicamente, mentre altre percorrono un’orbita aperta e
quindi passano solo una volta in prossimità del Sole.
Figura 2 – Schema dei tre tipi di orbita di una cometa
Esistono diverse
categorie di comete come quelle appartenenti alla famiglia delle
gioviane, JFC (Jupiter Family Comets), costituita da comete che hanno un
periodo orbitale compreso tra circa 5 e 20 anni.
Ci sono poi le comete a
corto periodo che percorrono la loro orbita in meno di 200 anni e le
comete a lungo periodo che, avendo un’orbita caratterizzata da una
elevata eccentricità, possono percorrerla in una lasso di tempo che va
dai 200 fino ad arrivare a migliaia o addirittura milioni di anni.
In considerazione di
questo, si pensa che le prime provengano dalla zona del Sistema Solare
chiamata fascia di Kuiper o da quella del Disco Diffuso, mentre le
seconde dai confini del Sistema Solare, cioè dalla Nube di Oort.
Figura 3 –
Rappresentazione grafica del Sistema Solare con la Fascia di Kuiper (30
– 50 UA) e Nube di Oort (oltre 5000 UA) da dove provengono la maggior
parte delle comete
Metodo
Utilizzando il telescopio
principale da 0,60-m f/4 abbinato al CCD Moravian G8003 monocromatico,
utilizzato a binninig 4×4 con risoluzione di 1.85”/pixel e FOV 25’x19′ e
ruota porta filtri, in data 19 agosto 2018 abbiamo acquisito le
immagini di sei comete indicate in Tabella 1 con l’intento di studiare
la morfologia e misurare l’emissione di polveri tramite Afrho che è il
prodotto di tre quantità: A (albedo), f (filling factor), rho (raggio
della finestra circolare utilizzata per la fotometria); questo valore è
riferito alle polveri emesse dalle comete [1].
Per le comete più
luminose si è utilizzato il filtro R (non fotometrico) mentre per le
altre più deboli, le immagini sono state effettuate in luminanza. Per
ogni cometa sono state acquisite un sufficiente numero di immagini come
indicato in Tabella 3, le quali sono state sommate o mediate tra loro
per ottenere le misure. Per quanto concerne la cometa 29P al momento
delle riprese era troppo vicina ad una stella luminosa per cui non è
stato possibile ottenere misure.
Le immagini ottenute sono
state sommate o mediate sul motion della cometa e tramite il software
Wafrho versione 2.6 di Roberto Trabatti della Sezione Comete [2] dell’
UAI – Unione Astrofili Italiani – e del progetto CARA[3] sono state
analizzate le immagini per determinare il valore Afrho come indicato in
Tabella 3. Per ogni cometa sono stati estrapolati gli elementi orbitali
dal sito JPL Small-Body Database Browser[4] (Tabella 1), mentre dal
Minor Planet Center [5] sono stati acquisiti i dati relativi alle
effemeridi (Tabella 2).
Per ogni cometa, inoltre,
si è provveduto a calcolare, all’epoca dell’osservazione, i giorni al
perielio come indicato in Tabella 3.
Risultati
Dall’analisi dei
risultati si è notato che la cometa a lungo periodo C/2017 M4 ATLAS ha
una forte emissione di polveri nonostante si trovi ancora lontano dal
Sole ad una distanza di 3,5 UA; a Gennaio del 2019 raggiungerà il
perielio per cui è probabile che nei prossimi mesi si possa notare un
aumento della quantità di polveri emesse. Al contrario la C/2018 C2 ha
l’emissione più bassa da noi rilevata, nonostante si trovi a poco più di
2 UA dal Sole, dopo averlo superato. La cometa periodica 21P è
particolarmente attiva in quanto si trova in prossimità del Sole e la
sua luminosità sta man mano aumentando tanto da renderla l’oggetto
chiomato attualmente più luminoso.
In Figura 4 si
mettono in correlazione la distanza dal Sole delle comete con le misure
Afrho ottenute, mentre in Figura 5 vengono indicati i giorni al
perielio, la magnitudine delle comete e il valore Afrho.
Figura 3 –
Rappresentazione grafica del Sistema Solare con la Fascia di Kuiper (30 –
50 UA) e Nube di Oort (oltre 5000 UA) da dove provengono la maggior
parte delle comete
Metodo
Utilizzando il telescopio
principale da 0,60-m f/4 abbinato al CCD Moravian G8003 monocromatico,
utilizzato a binninig 4×4 con risoluzione di 1.85”/pixel e FOV 25’x19′ e
ruota porta filtri, in data 19 agosto 2018 abbiamo acquisito le
immagini di sei comete indicate in Tabella 1 con l’intento di studiare
la morfologia e misurare l’emissione di polveri tramite Afrho che è il
prodotto di tre quantità: A (albedo), f (filling factor), rho (raggio
della finestra circolare utilizzata per la fotometria); questo valore è
riferito alle polveri emesse dalle comete [1].
Per le comete più
luminose si è utilizzato il filtro R (non fotometrico) mentre per le
altre più deboli, le immagini sono state effettuate in luminanza. Per
ogni cometa sono state acquisite un sufficiente numero di immagini come
indicato in Tabella 3, le quali sono state sommate o mediate tra loro
per ottenere le misure. Per quanto concerne la cometa 29P al momento
delle riprese era troppo vicina ad una stella luminosa per cui non è
stato possibile ottenere misure.
Le immagini ottenute sono
state sommate o mediate sul motion della cometa e tramite il software
Wafrho versione 2.6 di Roberto Trabatti della Sezione Comete [2] dell’
UAI – Unione Astrofili Italiani – e del progetto CARA[3] sono state
analizzate le immagini per determinare il valore Afrho come indicato in
Tabella 3. Per ogni cometa sono stati estrapolati gli elementi orbitali
dal sito JPL Small-Body Database Browser[4] (Tabella 1), mentre dal
Minor Planet Center [5] sono stati acquisiti i dati relativi alle
effemeridi (Tabella 2).
Per ogni cometa, inoltre,
si è provveduto a calcolare, all’epoca dell’osservazione, i giorni al
perielio come indicato in Tabella 3.
Risultati
Dall’analisi dei
risultati si è notato che la cometa a lungo periodo C/2017 M4 ATLAS ha
una forte emissione di polveri nonostante si trovi ancora lontano dal
Sole ad una distanza di 3,5 UA; a Gennaio del 2019 raggiungerà il
perielio per cui è probabile che nei prossimi mesi si possa notare un
aumento della quantità di polveri emesse. Al contrario la C/2018 C2 ha
l’emissione più bassa da noi rilevata, nonostante si trovi a poco più di
2 UA dal Sole, dopo averlo superato. La cometa periodica 21P è
particolarmente attiva in quanto si trova in prossimità del Sole e la
sua luminosità sta man mano aumentando tanto da renderla l’oggetto
chiomato attualmente più luminoso.
In Figura 4 si mettono in
correlazione la distanza dal Sole delle comete con le misure Afrho
ottenute, mentre in Figura 5 vengono indicati i giorni al perielio, la
magnitudine delle comete e il valore Afrho.
Autori
Simone Sisi – studente 4° Liceo Scientifico Istituto Omnicomprensivo San Marcello Pistoiese
Paolo Bacci GAMP – Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese
Martina Maestripieri GAMP – Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese
Bibliografia
[1] Af[rho] – semplificato in Afrho che cosa è www.astrocavezzo.it
[2] Sezione Comete UAI http://comete.uai.it/
[3] CARA Project http://cara.uai.it/
[4] JPL https://cneos.jpl.nasa.gov/
[5] Minor Planet Center https://www.minorplanetcenter.net/
FIGURE
Figura 4 – Correlazione tra la distanza dal Sole della cometa ed il valore Afrho trovato.
Figura 5 – Giorni al perielio, magnitudine delle comete. Il colore rappresenta la quantità Afrho.
TABELLE
Cometa
|
e
|
a
|
q
|
i
|
node
|
peri
|
tp
|
Periodo
|
C/2018 C2
Lemmon
|
1,0017
|
-1125,8
|
1,95
|
34,45
|
91,14
|
134,13
|
22/02/2018
|
|
C/2017
M4 ATLAS
|
1,0010
|
-2980,5
|
3,25
|
105,65
|
65,86
|
167,63
|
18/01/2019
|
|
21P Giacobini-Zinner
|
0,710
|
3,499
|
1,01
|
32,00
|
195,40
|
172,83
|
10/09/2018
|
6,55
|
29P/Schwassmann-Wachmann
|
0,054
|
5,988
|
5,71
|
9,39
|
312,63
|
48,48
|
05/06/2004
|
14,65
|
46P
Wirtanen
|
0,658
|
3,089
|
1,05
|
11,74
|
82,16
|
356,34
|
12/12/2018
|
5,43
|
78P
Gehrels
|
0,461
|
3,735
|
2,01
|
6,25
|
210,54
|
192,91
|
25/10/2004
|
7,22
|
Tabella 1 – Nella prima
colonna viene indicata la sigla e il nome della cometa, nella seconda
l’eccentricità, nella terza il semiasse, nella quarta il perielio, nella
quinta l’inclinazione, nella sesta il nodo ascendente, nella settima
l’argomento del perielio, nell’ottava la data del passaggio al perielio e
nell’ultima il periodo orbitale.
Cometa
|
D
|
r
|
El
|
Ph
|
m1
|
C/2018 C2 Lemmon
|
1,92
|
2,17
|
90,1
|
27,7
|
17,8
|
C/2017 M4 ATLAS
|
3,37
|
3,55
|
91,8
|
16,5
|
14,2
|
21P G-Z
|
0,46
|
1,06
|
83
|
71,1
|
7,7
|
29P/S-W
|
4,83
|
5,77
|
155,7
|
4,0
|
15,0
|
46P/Wirtanen
|
0,95
|
1,77
|
130,1
|
1,25
|
17,6
|
78P/Gehrels
|
1,66
|
2,66
|
170
|
3,4
|
15,1
|
Tabella 2 – Nella prima
colonna viene indicata la sigla e il nome della cometa, nella seconda la
distanza dalla Terra in UA, nella terza la distanza dal Sole in UA,
nella quarta l’elongazione, nella quinta l’angolo di fase, nella sesta
la magnitudine.
Cometa
|
Immagini – Tempo di posa
|
Filtro Utilizzato
|
Afrho
(cm)
|
Giorni
al Perielio
|
C/2018 C2 Lemmon
|
30 30 sec
|
Unfilter
|
25
|
78
|
C/2017 M4 ATLAS
|
49 30 sec
|
Unfilter
|
920
|
-152
|
21P Giacobini-Zinner
|
100 5 sec
|
Filtro R
|
/
|
|
29P/Schwassmann-Wachmann
|
39 30 sec
|
Filtro R
|
659
|
-22
|
46P/Wirtanen
|
60 30 sec
|
Unfilter
|
60
|
-115
|
78P/Gehrels
|
30 30 sec
|
Filtro R
|
204
|
-226
|
Tabella 3 – Nella prima
colonna viene indicata la sigla e il nome della cometa, nella seconda il
primo valore corrisponde al numero di immagini acquisite ed il secondo
il tempo di esposizione di ciascuna, nella terza il tipo di filtro
utilizzato al momento della ripresa, nella quarta il valore Afrho
relativo ad una distanza media di circa 4000 km dal nucleo, nell’ultima i
giorni prima o dopo il passaggio al perielio.