martedì 15 gennaio 2019

46P & 38P

a caccia di comete
Mauro Facchini dell'osservatorio di Cavezzo ci ha fatto visita a San Marcello.
Dopo aver fatto il flat per il filtro Rc fotometrico montatto sulla CCD si inizia la caccia alle comete. ecco il reconto, dati sulle immagini.

46P/Wirtanen
Epoch 2018 Dec. 28.0 TT = JDT 2458480.5 T 2018 Dec. 12.9411 TT MPCW q 1.055357 (2000.0) P Q n 0.1811860 Peri. 356.3516 +0.1978570 -0.9592601 T = 2458465.44112 JDT a 3.093045 Node 82.1596 +0.9044187 +0.0993114 q = 1.0553572 e 0.658797 Incl. 11.7462 +0.3779939 +0.2644943 
Earth MOID = 0.07147 AU P 5.44


 


38P/Stephan-Oterma
 
Epoch 2018 Nov. 18.0 TT = JDT 2458440.5
T 2018 Nov. 10.9776 TT                                  MPCW
q   1.588590             (2000.0)            P               Q
n   0.0259672      Peri.  359.5822      +0.2146823      -0.9268512              T = 2458433.47757 JDT
a  11.294122       Node    77.9996      +0.8970009      +0.0623515              q =     1.5885900
e   0.859344       Incl.   18.3531      +0.3863949      +0.3702150     Earth MOID = 0.60390 AU
P  38.0 
 
 

 

domenica 13 gennaio 2019

2019 AQ3

La scoperta di 2019 AQ3 – dalla Sezione Asteroidi UAI

13 Gennaio 2019 / Commenti disabilitati
Il numero totale di asteroidi NEO scoperti si avvicina alla soglia dei 20.000 oggetti e questo grazie all’efficienza delle survey moderne (Catalina e Pan-STARRS in testa) che ogni anno scoprono circa 1900 nuovi NEOs.
I NEOs si dividono in alcune categorie a seconda delle caratteristiche della loro orbita: le principali sono gli Aten, gli Apollo e gli Amor, ma c’è una categoria molto particolare chiamata Atira, o Apohele, che hanno un’orbita completamente interna a quella della Terra.
2019 AQ3
Fig. 1 Asteroide 2019 AQ3 tipo Atira con orbita interna a quella terrestre.

Hanno cioè l’afelio che è situato entro 0,983 UA dal Sole (il perielio terrestre); ad oggi ne sono conosciuti solo 19 perché sono a bassa elongazione solare e quindi difficili da scoprire.
Uno di questi “Atira” è stato scoperto il 4 gennaio dalla Zwicky Transient Facility che utilizza la Schmidt da 1.2-m di Monte Palomar. Non appena l’asteroide è entrato nella NEO Confirmation Page del Minor Planet Center la sezione asteroidi UAI si è subito attivata per la conferma, vista anche la particolarità della scoperta.
Si trattava di un asteroide relativamente brillante (mag. 19) ma con un’elongazione dal Sole di appena 46 gradi. Andava quindi osservato immediatamente in prima serata.
La sera dell’Epifania il Minor Planet Center ha pubblicato la circolare MPEC 2019-A88 che contiene le posizioni astrometriche di 2019 AQ3 che ne hanno permesso la scoperta e la conferma.
E’ molto importante precisare che, dei 4 osservatori che lo hanno confermato, tre sono astrofili italiani: M57 Observatory, Saltrio (Giorgio Baj, codice K38), Schiaparelli Observatory, Varese (Luca Buzzi, codice 204) e Sormano Observatory (P. Sicoli et al., codice 587). A questi si aggiunge anche l’Osservatorio di San Marcello Pistoiese, che l’ha osservato la sera successiva.
Immagine 2019 AQ3 
Fig. 2 – L’asteroide 2019 AQ3 ripreso da Giorgio Baj

Questo la dice lunga sull’importanza della nostra attività in questo campo: gli astrofili italiani sono presenti in moltissime conferme, ed in questo siamo davvero leader in campo internazionale.
Sempre il 7 gennaio l’MPC pubblica la circolare MPEC 2019-A97 che contiene delle osservazioni di prediscovery effettuate da Pan-STARRS che risalgono ad ottobre 2015. Grazie a queste osservazioni l’orbita dell’asteroide è ben consolidata, e non c’è rischio di perderlo.
2019 AQ3 è l’asteroide che attualmente ha la minor distanza afelica, appena 0.774 UA (Venere ha un afelio di 0,728 UA) ed il minor semiasse maggiore, appena 0,589 UA. Il suo periodo orbitale è di appena 165 giorni, il più breve conosciuto. Con un diametro stimato in circa 1,2 km, è anche il terzo più grande della categoria degli Atira, ed uno dei circa 900 NEOs più grandi di 1 km.
buzzi 2019AQ3
Fig. 3 L’asteroide di tipo Atira confermato da Luca Buzzi
Luca Buzzi

sabato 12 gennaio 2019

6478 Gault

L'asteroide (6478) Gault, scoperto il 12 maggio del 1998 dagli Shoemaker (gli scopritori della famosa cometa SL9 che nel 1994 andò ad impattare su Giove) dall'osservatorio astronomico di Monte Palomar, fa parte della fascia principale degli asteroidi che orbitano tra Marte e Giove, con un diametro presunto di circa 3 chilometri.

Epoch 2019 Apr. 27.0 TT = JDT 2458600.5 MPC
M 289.34905 (2000.0) P Q
n 0.28161558 Peri. 83.26761 -0.06020046 +0.99789634 T = 2458851.37726 JDT
a 2.3051451 Node 183.55769 -0.99810066 -0.06049354 q = 1.8588989
e 0.1935870 Incl. 22.81135 -0.01307587 +0.02331132 Earth MOID = 0.98986 AU
P 3.50 H 14.4 G 0.15 U 0
 
Dalle osservazioni effettuate dal telescopio ATLAS delle Hawaii l'8 dicembre del 2018, l'asteroide viene osservato mostrando una coda di 30” in P.A. 290°. Si presume, da modelli matematici, che l'emissione delle polveri potrebbe essersi verificata a novembre del 2018.

Gault è osservabile dall'Italia poco dopo le una di notte, con una luminosità di circa 18.7 V mag. Sarà utile seguire l'evoluzione del fenomeno, per cui si invitano gli astrofili a riprenderlo nelle prossime notti.
Nella fascia principale degli asteroidi sono stati identificati oggetti cometari che prendono il nome di Mail-Belt Comet. Tra questi, si segnalano i seguenti:

133P/Elst-Pizarro
176P/LINEAR
238P/P/2005 U1 (Read)
P/2008 R1 (Garradd)
P/2010 A2 (LINEAR)

Un caso analogo si è verificato nel 2010, quando l'asteroide (596) Scheila improvvisamente ha mostrato attività cometaria.
Si può presumere che, sia nel caso di Gault che di Scheila, il loro aspetto sia dovuto ad un micro-impatto che ha eiettato del materiale.
Vedi articolo UAINEW

 La notte del 12/01/2019 anche dall'osservatorio di San Marcello è stato ripreso l'asteroide GAULT, dalle immagini si evidenzia ancora il perdurare della coda. 

 Come si vede la cosa si estende per oltre 5.000 km, ma dalle notre immagini non si  nota come nel caso di Scheila una chiama.

Si puo ipotizzare che l'asteroide sia stato colpito da un altro oggetto di dimensioni molto piu piccole. GAULT ha un diametro di circa 4 km, quindi impattando con una roccia di 50 metri ( irrilevabile da Terra a quella distanza) potrebbe aver causato l'uscita di materiale che è andato a formare la coda. 
Un impatto del genere indubbiamente avra cambiato l'orbita di 6478 ma non tanto da poter essere rilevabile con l'astrometria.



mercoledì 9 gennaio 2019

(6478) Gault ha la coda

L’asteroide (6478) Gault, scoperto il 12 maggio del 1998 dagli Shoemaker (gli scopritori della famosa cometa SL9 che nel 1994 andò ad impattare su Giove) dall’osservatorio astronomico di Monte Palomar, fa parte della fascia principale degli asteroidi che orbitano tra Marte e Giove, con un diametro presunto di circa 3 chilometri.
Epoch 2019 Apr. 27.0 TT = JDT 2458600.5 MPC
M 289.34905 (2000.0) P Q
n 0.28161558 Peri. 83.26761 -0.06020046 +0.99789634 T = 2458851.37726 JDT
a 2.3051451 Node 183.55769 -0.99810066 -0.06049354 q = 1.8588989
e 0.1935870 Incl. 22.81135 -0.01307587 +0.02331132 Earth MOID = 0.98986 AU
P 3.50 H 14.4 G 0.15 U 0

Gault orbita
Fig.1 Orbita dell’asteroide Gault
Dalle osservazioni effettuate dal telescopio ATLAS delle Hawaii l’8 dicembre del 2018, l’asteroide viene osservato mostrando una coda di 30” in P.A. 290°. Si presume, da modelli matematici, che l’emissione delle polveri potrebbe essersi verificata a novembre del 2018.
Giorgio Baj, dal proprio osservatorio K38 M57 Observatory, Saltrio, 0.3-m f/5.5 Ritchey-Chretien, la notte del 09/01/2019 ha ripreso l’asteroide che mostra una coda di oltre 3′ con P.A. 292 nell’immagine ottenuta con la somma di 50 immagini da 120 secondi ciascuna, e una risoluzione di 2.22”/pixel.
Gault coda
Fig. 2 L’asteroide 6478 Gault mostra una vistosa coda

Gault è osservabile dall’Italia poco dopo le una di notte, con una luminosità di circa 18.7 V mag. Sarà utile seguire l’evoluzione del fenomeno, per cui si invitano gli astrofili a riprenderlo nelle prossime notti.
Nella fascia principale degli asteroidi sono stati identificati oggetti cometari che prendono il nome di Mail-Belt Comet. Tra questi, si segnalano i seguenti:
133P/Elst-Pizarro
176P/LINEAR
238P/P/2005 U1 (Read)
P/2008 R1 (Garradd)
P/2010 A2 (LINEAR)
Un caso analogo si è verificato nel 2010, quando l’asteroide (596) Scheila improvvisamente ha mostrato attività cometaria.
Si può presumere che, sia nel caso di Gault che di Scheila, il loro aspetto sia dovuto ad un micro-impatto che ha eiettato del materiale.
Paolo Bacci Responsabile Sezione Asteroidi UAI

domenica 6 gennaio 2019

Occultazioni (804) Hispania 276 ADELHEID

Dall'osservatorio astronomico della Montagna Pistoiese sono state riprese due occultazioni asteroidali nelle notti del 3 e 6 gennaio 2018.

Segnalate dall'esperto Pietro Baruffetti dell'Associazione Massese, utilizzando il telescoio da 0.60-m F/4 munito di CCD 1024x1024 pixel con una risoluzione di 2"/pixel e FOV 35x35', abbiamo ripreso gli eventi.

Le occultazioni asteroidali si verificano quando un astreroide transita esattamente sopra una determinata stella, provocando così un eclissi, così che la luminosità della stella diminuisce per un determinato tempo.
Conoscendo la distanza dell'asteroide ed il suo motion è possibile  determinare la grandezza dello stesso. In realtà con una sola osservazione non si è in grado di determinare la forma del pianetino, ma servono piu "corde", ovvero piu osservazioni effettuate da osservatori disposti lungo il cono d'ombra.
Mettendo assieme tutte le informazioni raccolte si riesce a determinare il profilo dell'asteroide e quindi diterminarne alcune sue caraterristiche.

La sera del 03 gennaio 2018 era previsto che l'asteroide (804) Hispania di 12.4 mag avrebbe occultato la stella  UCAC4 675-034697 di 13.4V mag. per una durata di 12.3 sec e un drop di 0.36 mag.
Per questo è stato deciso di effettuare delle posa da 0.5 secondi croppando le immagini al fine di diminuire il tempo di scaricamento delle immagini.

                                           Grafico della previsione dell'occultazione di 804

Abbiamo iniziato le riprese alle ore 20:38:03 UT.  il risultato dell'Occultazione è riportato nel grafico di seguito riportato

Si nota la diminuizione di luminosità della stella occultata per una durata di circa 9.5 secondi. Probabilmente, i dati sono ancora in elabrazione, l'ombra dell'occultazione era leggermente spostata più a nord delle previsioni, cosi che il nostro osservatorio si è venuto a trovare quasi al centro dell'eclissi. Infatti dalle nostre previsioni, per il nostro sito, l'evento avrebbe dovuto durare pochi secondi essendo noi sul limite dell'ombra prodotta dall'eclissi.

La sera del 06 gennaio 2018 alle ore 01:40:00 era prevista l'occultazione da parte dell'asteroide 276  ADELHEID 13.2 mag, per una durata nella centralità di 11.1 sec con drop di 1.8 mag. sulla stella UCAC4 389-042202 di mag. 11.7. come dalle previsioni riportate nel seguente grafico.


 In questo caso abbiamo utilizzato un tempo di esposiione di 0.3 secondi
Le riprese sono iniaziate alle ore 01:40:07 UT e termnate alle ore 01:43:59.
In questo periodo non abbiamo registato nessuno calo di luminosità, quindi per noi occultazione è negativa,  evidentemente non eravamo all'interno del cono d'ombra. Nonostante cio anche questo è un dato importante per caratterizzare l'asteroide.

In entrambe le occasioni erano presenti in osservatorio Paolo Bacci, Martina Maestripieri e Leonardo Mazzei.


Inoltre la sera del 6 gennaio, Leonardo Mazzei ha montato la postazione personale composta dal telescopio newton da 0.25-m munito di Camera ASI174MM-C 800x800 Bin2 -35°C pix5.86um per le riprese, in questo caso ha effetuato un video con un frame rate di 0.25 frame al secondo. 
Sotto il campo in quadrato dalla strumentazione di Leonardo Mazzei


Anche in questo caso, ovviamente l'occultazione è stata negativa.

Grafico ottenuto con la strumentazione Leonardo Mazzei, non si nota alcuna variazione di luminosità, per tanto l'occultazione è negativa.

I nostri report sono stati inviati ma Pietro Baruffetti alla IOTA