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martedì 26 marzo 2019

2012 BW154

Un altra bella soddisfazione con la recovery del TNO 2012 BW154.
Con   M.P.E.C. 2019-F28   del 29 marzo 2019 viene annunciata la recoveru del TNO. osservato solo dal telescopio professionale F51 PanSTARRS e dal nostro osservatorio 104 San Marcello.

L'osservazione fu fatta il nella notte del 29-30 marzo 2017

   K12BF4W KC2017 03 29.88129 10 50 55.63 +16 00 24.5          20.9  SEF028104
   K12BF4W KC2017 03 30.05245 10 50 54.88 +16 00 26.6          20.5  SEF028104
.





domenica 21 gennaio 2018

2002 TC302 Occultazione


A poco più di un anno dall'occultazione del 21 gennaio 2017 del Pianeta Nano Haumea, che ci ha portato tanta fortuna con la scoperta di un anello, venivamo di nuovo allertati per un occultazione di un interessante TNO: 2002 TC302.
Di questo oggetto si conosce ben poco, pertanto l'evento del 28 gennaio 2018 alle ore 21:55 UT diviene una ghiotta occasione per caratterizzare questo lontano e freddo corpo celeste che si trovo a poco più di 49 UA.
Il TNO 2002 TC302 è stato scoperto il 9 ottobre 2002 da Monte Palomar. Questo TNO orbita attorno al Sole su un’orbita avente un semiasse maggiore di 55,03 UA, impiegando circa 408,3 anni a compiere un giro completo. L’orbita è inclinata di ben 35,1° sull’Eclittica e l’eccentricità è di 0,29.
La sera dell'occultazione aveva una magnitudine di 20.6, e transitava davanti ad una stella di 15.9 V mag alle coordinate AR = 02h 21m 49,383s e Dec = +28° 24′ 13.53″ nella costellazione dell'ariete.

Path dell'occultazione
Come si evince dalla cartina la durata dell'occultazione era prevista in 130 secondi con un drop di ben 4 magnitudini.

Utilizzando la strumentazione dell'osservatorio di San Marcello telescopio 0.60-m f/4 con FOV 35'X'35' con CCD utilizzato a binning 2x2 (risoluzione 4"/pixel") abbiamo effettuato pose da 3 secondi ciascuna.


Di sopra la prima elaborazione, abbiamo registrato un occultazione durata 94 +/-2 secondi.





 Di seguito un ulteriore elaborazione della curva di luce ottenuta da San Marcello



seguiranno ulteriori informazioni.


Alla campagna osservativa hanno partecipato 46 osservatori sparsi in tutta Europa, per adesso risultano aver osservato l'occultazione :
POSITIVE FROM:
-Aosta Valley, Italy
-Asiago Observatory, Italy
-Crni Vrh Observatory, Slovenia
-Monte Agliale, Italy
-Nice Observatory, France
-San Marcello Pistoiese, Italy

 -Tavolaia Observatory, Italy
-Vinon sur Verdon, France
-Varese, Italy

domenica 15 ottobre 2017

Haumea ed il suo anello una storia da raccontare


San Marcello Piteglio – Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese
GAMP – Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese -

11 Ottobre 2017 ore 22:03 : “Noi abbiamo scoperto che Haumea ha un anello”

Con questa frase si annuncia al numeroso pubblico presente in sala la scoperta.

Il 12 ottobre sulla prestigiosa rivista scientifica NATURE veniva pubblicato l'articolo dal titolo:
The size, shape, density and ringof the dwarf planet Haumea from a stellar occultation”, il cui principale autore è l'astronomo spagnolo José Luis Ortiz, ricercatore dell'Institute of Astrophysics of Andalusia (IAA-CSIC), a cui è stata attribuita la scoperta del pianeta nano HAUMEA nel 2005.



Il 21 Gennaio 2017 alle ore 03:06:00 Haumea di mag. 17.3 occulta una stella della stessa luminosità. Utilizzando il telescopio principale da 0.60-m F/4 con un FOV 35'x35' e una risoluzione di 2”/pixel, riusciamo a riprendere l'evento catturando il lieve calo di luminosità che ha permesso di scoprire l'anello.

Noi abbiamo scoperto che Haumea ha un anello”
Dopo un silenzio di oltre nove mesi, quella frase, pronunciata con un lieve tremolio della voce, è un terremoto nell'anima, una deflagrazione di emozioni che si sprigionano come l'esplosione di una Supernova. Consapevoli di aver fatto qualcosa al di sopra le nostre capacità, raggiunto un obiettivo che era custodito nei remoti sogni di astrofilo, ad un tratto si avvera. E' reale come lo stupore della gente in sala, incredula, gioiosa e festosa. Quel brivido che ti scorre lungo il corpo che rimarrà come una cicatrice in memoria di un giorno unico, speciale, irripetibile.
Seduti al tavolo dei conferenzieri i miei collaborati Martina Maestripieri, Luca Nerli, e Leonardo Mazzei, ascoltano in religioso silenzio e con emozione la narrazione, al momento dell'annuncio della scoperta i loro occhi diventano lucidi, come in una colonna sonora che con forza declamatoria e prepotente rivela finalmente la loro soddisfazione, in quel momento la tensione accumulata nei mesi precedenti viene rilasciata come nelle note della marcia imperiale.


Noi abbiamo scoperto che Haumea ha un anello”
Come un urlo liberatorio, che in un attimo ti fa ripercorre tutta la tua vita passata al guardare il cielo. Tutti i sacrifici fatti: notte insonni, giornate passate a risolvere problemi, giorni mesi anni di studio, discussione, confronti, viaggi, incontri, conferenze, pubblicazioni, sono racchiusi in fragore. Lo sguardo, un solo accenno, va ai tuoi familiari e figli che in questi anno ti hanno sopportato e supportato nel tuo Hobby.
Già perché di quello si tratta, un'interesse, una passione, un amore, che ti travolge e a volte ti cattura portandoti fuori dalla quotidiana realtà.
Ti guardi attorno è vedi la soddisfazione del presidente del GAMP Luciano Tesi che sorride, ma ancora non realizzi che tutto ciò sia vero, lo sguardo incredulo del sindaco di San Marcello Piteglio Luca Marmo che fino ad allora era rimasto all'oscuro della vicenda, rende reale ciò che stai dicendo.
Gli occhi di Simone e Kevin pieni di gioia, sorpresi ed orgogliosi ti lasciano dentro l'anima un'emozione forte come le radici della montagna, e li comprendi che hai realizzato un sogno.
  
Noi abbiamo scoperto che Haumea ha un anello”
Come un raggio di sole che irrompe vigoroso nel pumbleo giorno, la notizia fa il giro del mondo. Sulle principali testate giornalistiche on-line vedi l'annuncio Haumea Ring: CNN, Planetary Society, Space.com, Sky & Telescope, ecc. ecc, sui quotidiani La Nazione, Il Tirreno, nazionali , sulla tv locale ecc. 
Sorpreso, smarrito, comprendi che tutto ciò è realtà.


Noi abbiamo scoperto che Haumea ha un anello”
Come il ritornello di una canzone di Eminem, sintetizza in un attimo la frenesia, la difficoltà, l'emozioni, che ti hanno accompagnato in questa lunga ed intensa storia.
Il 16 gennaio nella casella di posta elettronica noto una mail inviatami dall'astronomo DI MARTINO Mario dell'osservatorio di Torino, mi forward un messaggio a firma di Ortiz il quale sta organizzando una campagna osservativa per l'occultazione stellare di Haumea prevista per il 21 gennaio 2017. Con il team di San Marcello decidiamo di aderire, venendo a conoscenza che anche l'astronomo Albino Carbognani sarà uno dei partecipanti. Il suo contribuito per noi sarà fondamentale.
Il 21 gennaio 2017 per riprendere un fenomeno la cui durata era stabilita in 112 secondi, sono state effettuate due ore di ripresa. Ogni scatto da 10 secondi.
Nei giorni precedenti all'occultazione abbiamo effettuato delle prove strumentali per poter determinare quale tempo di posa fosse ottimale per rilevare il fenomeno al fine di trovare un equilibrio tra raggiungere un sufficiente segnale rumore e una quantità di punti sufficienti per i nostri scopi. Vengono analizzate immagini di archivio con tempi di posa da 4,5,8,10,15,20,30 secondi, dalle quali si estrapolano dati che vengono graficati per simulare l'evento.
Decidiamo di utilizzare 10 secondi in considerazione del fatto che secondo le previsioni noi avremmo visto la stella occultata per circa 90 secondi con un drop di 0.8 magnitudini, questo avrebbe permesso di avere almeno 9 punti relativi all'occultazione. Inoltre, come suggerito da Albino decidiamo di iniziare le riprese un ora prima dell'evento con l'intento di registrare qualche eventuale fenomeno: magari scoprire la terza luna di Haumea - oltre alle due conosciute Hiʻiaka e Namaka-.
Alla postazione di comando c'è Martina coadiuvata da Leonardo e Luca. Io arrivo poco prima dell'inizio previsto. I dati vengono elaborati in tempo reale. Il grafico di luminosità della stella è piatto, ciò significa che al previsto orario dell'evento noi non abbiamo registrato nulla di significativo. L'ora è tarda, le luci dell'alba arrivano a rischiarare il cielo, ma non certo i nostri pensieri, lasciamo l'osservatorio dubbiosi, ma si sa l'elaborazione delle immagini va fatta con calma e sopratutto con un numero di ore sufficienti di sonno alle spalle. Nel corso della giornata l'astronomo Albino ci informa che utilizzando il suo telescopio da 0.80-m non ha rilevato nessun calo di luminosità. Lo stesso ci riferiscono gli amici pisani dell' osservatorio di Tavolaia di Santa Maria a Monte Mauro Bachini e Giacomo Succi, che hanno ripreso l'evento dall'Astronomical Center di Lajtico (PI) con un telescopio da 0.50-m, struttura di Fabio Martinelli presente al momento dell'osservazione.
Le premesse sono tutt'altro che rosee e l'idea di aver assistito ad un occultazione negativa si fa forte. Un sospiro e via ad analizzare con vari software le immagini. Qualcosa di significativo salta fuori, ma l'incertezza che i dati possano avere un dato significativo è alta. Noi dovevamo avere 8/10 punti più “ bassi” della media, e questi non c'erano, vi erano un paio di punti e per di più non all'orario previsto. Inviamo le immagini al Albino il quale a sua volta le manda a Ortiz.

 
Il 23 gennaio arriva la risposta:
 “Dear Albino, Paolo, Congratulations!!!. Wow!!,.Great job!!. It is indeed the occultation!!. It fits perfectly with the rest of positive results that we have obtained.”

Successivamente si è saputo che l'ombra dell'occultazione era sposta di oltre 400 km ad est con un ritardo di 55 secondi, così ci trovammo sul lembo e non più nella centralità.
Le immagini da noi ottenute vengono inviate a Ortiz per un ulteriore elaborazione.
Da li a pochi giorni una serie comunicazioni ci fanno comprendere che c'è qualcosa di grosso, Ortiz ci esorta a non pubblicare e divulgare qualsiasi cosa inerente l'occultazione. Successivamente ci informa che i risultati dell'osservazione vista da 10 Telescopi (con 12 curve di luce) daranno vita ad una pubblicazione da inviare a NATURE, specificando che questi accettano solo il 5% dei lavori ricevuti, incrociamo le dita ed andiamo avanti.
Nel frattempo e nell'attesa tante cose si susseguono: ho l'onore di essere nominato Responsabile della Sezione Asteroidi dell' UAI – Unione Italiana Astrofili -; partecipare in qualità di oratore al Convegno Nazionale UAI; al I° convegno Astrofili Ricercatori; alla presentazione della All-Sky camera del Progetto PRISMA per il rilevamento dei bolidi presso il centro di Navacchio (PI) indetta dalla prestigiosa SPACEDyS; al convegno della Sezione Comete. Ovviamente, siamo in regime di EMBARGO, pertanto nulla possiamo dire, ne un accenno ne una parola ci sfugge.
L'11 agosto Ortiz ci comunica che NATURE molto probabilmente pubblicherà l'articolo sulla prestigiosa rivista, ma dobbiamo ancora aspettare l'ufficialità. Il tempo scorre in attesa di questa notizia. Il 3 ottobre NATURE comunica che l'EMBARGO finirà l'11 Ottobre alle ore 18:00 UT, e la rivista con l'articolo sarà reperibile il giorno dopo: 12 ottobre 2017.
Quella mail verrà letta e riletta centinaia di volte, sembra impossibile ma è tutto vero noi siamo li citati tra i co-autori di un articolo davvero importante.
La tensione sale alle stelle c'è da organizzarsi, dobbiamo preparare una conferenza stampa, ma quando farla ??
Cerchiamo di capire come si muoveranno gli altri, in un primo momenti pensiamo di farla il 12 giorno dell'uscita della rivista, poi alla fine la scelta migliore ricade alle ore 21:00 dell 11 ottobre.
Noi non abbiamo detto nulla a nessuno, convochiamo una conferenza stampa senza specificare di cosa si tratti – aumentando di fatto la curiosità. Tra gli amici e conoscenti le idee sono le più bizzarre: acquisto di un nuovo telescopio, scoperta un NEA particolare, scoperta di una cometa ecc.-.
Alcuni giorni prima della conferenza stampa siamo in fibrillazione, vogliamo organizzare un qualcosa che possa essere all'altezza dell'annuncio da fare. Ci dividiamo i compiti, ogni idea viene immediatamente comunicata, cosi che i massaggi diventano infiniti e a qualsiasi ora del giorno e della notte, già perché non è facile chiudere gli occhi. E cosi in un clima di tensione ed emozione che si può tagliare arriviamo al fatidico 11 ottobre. 

 
Arrivo in osservatorio poco prima delle 21:00, la sala conferenza è piena di gente, molta di più di quanto si potesse immaginare. Tra gli amici non posso non notare Domenico Antonacci presidente dell'Associazione Cascianese Astrofili, Maurizio Feraboli dell AAAV – Associazione Astrofili Alta Valdera - . In sala sono già presenti il Sindaco Luca Marmo, il vice sindaco Roberto Rimediotti, l'assessore Alice Sobrero, giornalisti locali e poco dopo arriva la tv locale. Mi fa molto piacere la presenza di alcuni studenti che hanno svolto l'attività di Alternanza-Scuola-Lavoro presso l'osservatorio, davvero una bellissima sorpresa e soddisfazione. Poco dopo arriva Roberto Bacci, certo non poteva mancare, gli sguardi si incrociano ma nulla trapela, deve aspettare ancora un po per scoprire di cosa si tratta.
Alle 21.25 il Vice-Presidente del GAMP Samuele Marconi introduce la serata, a seguire sarà il Presidente Luciano Tesi. Poi tocca a me, che pian piano arrivo ad annunciare la scoperta.
Dopo intervengono Leonardo Luca (con il sottofondo della marcia imperiale di Star Wars ) poi è il turno della Martina in un clima ancora pieno di emozioni e soddisfazioni.
 Noi abbiamo scoperto che Haumea ha un anello”
«È una scoperta sensazionale dal punto di vista scientifico, perché mette in luce caratteristiche di questi oggetti – come la forma, o la presenza di anelli – che costituiscono tasselli di un puzzle nella storia evolutiva del nostro Sistema solare», dice Valerio Nascimbeni, ricercatore dell’Università di Padova e associato Inaf, tra gli autori dello studio, «ma è anche un risultato importante perché dimostra come, in un’epoca di “big science”, reti di piccoli telescopi coordinati in modo efficiente siano ancora in grado di competere e complementare il lavoro svolto da osservatori più grandi».

Noi abbiamo scoperto che Haumea ha un anello” 
Sezione Asteroidi UAI su Nature - HAUMEA E IL SUO ANELLO

Noi abbiamo scoperto che Haumea ha un anello”
"Accendi un sogno e lascialo bruciare in te.”

 Video della conferenza stampa presso l'osservatorio di San Marcello



 Servizio per TVL di Carlo degli Innocenti

15/10/2017.

 Il video Ufficiale della scoperta dell'anello Haumea Ring 

7 dei 9 scopritori italiani


domenica 20 agosto 2017

2015 JH1 TNO

Dopo un periodo di forzata assenza si ritorna ad osservare. Oltre all'attività sui NEOCP che ha raggiunto in questi giorni la quota di 180 circolari MPEC, siamo tronati ad osservare i TNO.

In considerazione delle sfavorevoli condizioni meteo abbiamo deciso di puntare il telescopio dell'osservatorio dellla montagna Pistoiese in una regione della costellazione del Pegaso con l'intento di identificare 2015 JH1 un asteroide apaprtenente ai Centauri che ha molte misure ma l'ultima risale all'ottobre del 2016.

Effettuato una serie di imamgini ognuna da 60 secondi siamo riusciti ad identificare e misurare il TNO che al mometo si trovava abbastanza vicino alla Terrra, poco oltre l'orbita di Giove.

Epoch 2017 Sept. 4.0 TT = JDT 2458000.5                 MPC
M  13.66575              (2000.0)            P               Q
n   0.02300919     Peri.   70.09464     +0.01769826     +0.96894096             T = 2457406.57439 JDT
a  12.2424529      Node   205.17306     -0.98581858     +0.05808554             q =     3.5758973
e   0.7079101      Incl.   35.44274     +0.16687867     +0.24037365
P  42.8            H   13.4           G   0.15           U   0
From 169 observations at 4 oppositions, 2014-2017, mean residual 0".31.


Le nostre osservazioni sono indicate nella MPEC 2017-Q61 : DAILY ORBIT UPDATE (2017 AUG. 20 UT)

Di segito l'immagine da noi ottenuta, dalle effemeridi del MPC l'oggetto aveva una luminosità di 21.0 mag. con unn motion di 0.22"/min.



L'orbita particolarmente eccentrica di questo TNO





Paolo Bacci e Martina Maestripieri

domenica 9 luglio 2017

TNOs 22 mag


Osservazione di corpi minori lontani: TNOs


Un'altra bella soddisfazione per i soci del GAMP – Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese – che hanno in gestione l'Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese, struttura di proprietà del Comune di San Marcello-Piteglio.

Il programma di ricerca sui TNO ( trans-Neptunian object ), asteroidi che si trovano oltre l'orbita di Nettuno ad una distanza di circa 40 UA ( 5.984.000.000 km ), questa volta si è incentrato sulla misura astrometrica di due oggetti peculiari con sigla provvisoria 2014 LM28 e 2015 AM281.
Utilizzando il telescopio dell'osservatorio da 0.60-m, con un campo visivo di 35'x35' (FOV) ed una risoluzione di 2”/pixel, sono state acquisite una serie di immagini che hanno permesso di identificare i due TNO.
Le osservazioni sono state effettuate tra il 28 e 29 maggio 2017 quando 2014 LM28 era ad una distanza di 16.78 UA (2.510.288.000 km), e 2015 AM281 si trovava a 43.77 UA (6.547.992.000 km).

Sfruttando le favorevoli condizioni meteorologiche e grazie ad un miglioramento della collimazione delle ottiche effettuata alcuni giorni prima, è stato possibile effettuare misure di posizione dei due oggetti che avevano una luminosità al limite strumentale.
L'asteroide 2014 LM28 scoperto il 02/06/2014 ( M.P.E.C. 2016-N159 del 15/06/2016) finora era stato osservato soltanto dal telescopio professionale da 1,5-m Pan-STARRS 1 Haleakala (codice MPC F51), l'ultima misura risaliva al 29 marzo 2015.
L'oggetto con dimensioni stimate in 25 Km, ed un'orbita fortemente eccentrica e=0.93, con inclinazione di i=84.7, decisamente inusuale per questi oggetti che in genere si attesta intorno a i=0, ha un periodo siderale di 4 381 anni (!) tanto da far pensare che possa trattarsi di una cometa.

Fig. 1-2 Orbita dell'asteroide 2014 LM28, a fianco ingrandimento.

All'epoca delle nostre osservazioni dalle effemeridi del Minor Planet Center si rilevava che 2014 LM28 aveva una luminosità di 22.3 mag. con motion 0.16”/min con PA 299.5; nelle nostre immagini è stata stimata una luminosità di 22.0 mag. In figura 3 si evidenzia il TNO con un cerchio di colore blu da noi osservato nelle due sessioni con un intervallo di circa 22 ore.

 Figura 3 – Immagini dell' asteroide 2014 LM28 a ripreso alle ore 01:20 UT, a sinistra alle ore 23:52

Le nostre misure astrometriche, le uniche oltre a quelle dello scopritore, hanno contribuito ad aggiornare leggermente i parametri orbitali e migliorare l'incertezza della sua orbita che da un valore di U=1 adesso è U=0. I parametri orbitali e le osservazioni del TNO sono pubblicate sul sito del MPC.

Per i soci del GAMP Paolo Bacci e Martina Maestripieri è stata davvero una grande soddisfazione riuscire a misurare un oggetto così peculiare, riuscendo a sfruttare al limite strumentale il telescopio tanto da poter ottenere il record dell'oggetto meno luminoso finora da noi misurato.

Nello stesso periodo è stato osservato l'asteroide 2015 AM281 scoperto dal telescopio Pan-STARRS 1, Haleakala nel 2015 (come da M.P.E.C. 2016-O294 del 24/06/2016) .
L'asteroide è un TNO, con un diametro di 260 km, con semiasse di 55,66 UA un'eccentricità di 0,2, ed inclinazione di 26.6 gradi, impiega 415 anni per percorrere un giro intorno al Sole.
                                                     Figura 4 – orbita del TNO 2015 AM281.


Le nostre misure astrometriche hanno stimato la sua luminosità in 21.2 mag. in accordo con le effemeridi del Minor Planet Center che lo davano per 21.4 mag.-.
Anche in questo caso l'osservatorio della Montagna Pistoiese risulta l'unico ad aver misurato l'asteroide dopo la scoperta, l'ultima misura di posizione risaliva al 3 maggio del 2015 come si evince dal sito del MPC.

 Figura 5 – Immagini riprese dall'osservatorio di San Marcello dell'asteroide 2015 AM281 nelle sere del 27/05/2017 e 28/05/2017.

Questo tipo di attività, in genere poco seguita dagli astrofili, nonostante le difficoltà oggettive dovute principalmente al fatto che si tratta di oggetti molto deboli da osservare, utilizzando appropriate metodologie e una programmazione osservativa, permette di ottenere grandi soddisfazioni dando un notevole contributo allo studio di questi oggetti così remoti.



Paolo Bacci - Responsabile SdR Asteroidi UAI.

sabato 4 febbraio 2017

Haumea

Il pianeta nano Haumea la notte del 21 gennaio occulta una stella di mag 17.3.
L'evento molto raro è stato osservato dall'osservatorio di San Marcello nell'ambito di una campagna osservativa internazionale organizzato dallo scopritore del pianeta nano José Luis Ortiz Moreno.

Sono state effettuate pose da 10 secondi ciascuna utilizzando il telescopio da 0.60-m f/4. Da una preliminare analisi delle immagini il nostro osservatorio è riuscito a riprenderne l'evento.

Nei prossimi mesi seguiranno ulteriori aggiornamenti.


lunedì 28 novembre 2016

TNO 2014 US224

TNO 2014 US224 recovery

Presso l'osservatorio astronomico della Montagna Pistoiese, struttura pubblica del comune di San Marcello, i soci del GAMP dal 1990, data della sua inaugurazione, si occupano dei corpi minori del sistema solare, con il primato tra gli amatori italiani sul  numero di scoperte di asteroidi: 303. L'attività attualmente predominate è il follow-up dei NEOCP e NEA, asteroidi vicino alla Terra.
Tra i programmi osservativi del GAMP vi è inclusa l'osservazione dei TNOs (Trans-Nettunian Object), la cui l'orbita è oltre il pianeta  Nettuno ad una distanza dal Sole maggiore di 30 UA.
Questi oggetti pur avendo un diametro nell'ordine di centinai di chilometri a causa della loro distanza sono particolarmente difficoltosi da osservare da Terra  per la bassa luminosità.
Nel database della NASA JPL Small-Body Database Search Engine risultano presenti 2 301 oggetti  comprendo anche i KBOs  (Kupier Belt Object) e gli SDO (Scattered Disc  Object).
Le poche informazioni che abbiamo indicano che sono ricoperti da ghiaccio, con una densità media poco superiore a quella del ghiaccio, che varia da 0.5 g cm-3 per gli oggetti più piccoli a 2.5 g cm-3 per quelli di maggiori dimensioni, con una porosità stimata  >50% (B. Carry, Density of asteroids 2012) .  Si presuppone che conservino nella loro struttura i fossili della nube proto-stellare che ha formato il nostro sistema solare.
L'orbita è influenzata dalla forza di attrazione gravitazionale di Nettuno, la loro distribuzione spaziale è concentrata intorno alle 38-45 UA, come mostrato in Figura 1, dove si riporta il valore del semiasse “a” ed il numero di asteroidi presenti; sono inoltre evidenziati i pianeti nano: Pluto, Haumea, Makemake e Eris.


Figura 1 – Distribuzione dei TNOs, semiasse “a” in Unita Astronomiche, numero di asteroidi, sono evidenziati in nero i Pianeti Nano.



 La maggior parte degli asteroidi TNOs ha un valore di magnitudine assoluta H=7 dal quale si determina indicativamente un diametro compreso tra i 110 e 240 km, come mostrato nel grafico in Figura 2, dove viene riportato per il valore di H  il numero di asteroidi. A fianco viene riportata la tabella di conversione tra il valore H e il diametro dell'oggetto, in funzione del valore di albedo.
Figura 2 – Numero di asteroidi TNOs in funzione della magnitudine assoluta H (H>0). A destra  la tabella di conversione tra il valore H e diametro in funzione dell'albedo

Confrontando il valore del semiasse “a”, e l'eccentricità “e”, come indicato nel grafico di Figura 3 , si nota che gli asteroidi Plutini con semiasse 39 \< a \< 40.5 in risonanza 2:3 con Pluto hanno un' eccentricità \< 0,4; i Cubewani (classici KBOs) con 40.5 \< a \< 47 hanno un valore di e \<0 di="" e="" gli="" hanno="" mentre="" sdos="" un="" valore="">< 0,3. In colore nero vengono evidenziati i pianeti nano..

Figura 3 – Semiasse vs eccentricità, con i punti in nero sono indicati i pianeti nano.
 La maggior parte di questi oggetti hanno un' orbita provvisoria, con poche osservazioni  astrometriche, come indicato in Figura 4 dove si riporta la frequenza delle misure di posizione degli asteroidi TNOs, dal quale si evidenzia che la maggior parte di oggetti hanno meno di 50 misure astrometriche, in particolare oltre 140 oggetti hanno solo 4 misure di posizione.

Figura 4 – frequenza di misure astrometriche degli asteroidi TNOs,
 Appare evidente che questa tipologia di oggetti necessitano di un'attività astrometrica al fine di  caratterizzare meglio i parametri orbitali, contribuendo così a determinare con maggiore precisione l'orbita. Purtroppo per la  loro distanza dal Sole la luminosità vista da Terra, in genere, è maggiore della 20.5 magnitudine. A titolo indicativo nel periodo  novembre 2016 sulla volta celeste vi erano “solo” 286 oggetti con magnitudine <22 .0="" 23="" avere="" br="" la="" luminosit="" mag.="" maggior="" oltre="" parte="" risultava="" una="">

Nell'ambito dell'attività di ricerca  del GAMP – Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese - il team guidato da Paolo Bacci e composto da Luciano Tesi, Giancarlo Fagioli, Luca Nerli, Martina Maestripieri e Leonardo Mazzei, dall'osservatorio di San Marcello (codice MPC  104) utilizzando il telescopio da 0,60-m F/4 , CCD 1024x1024, con FOV di 35'x35',  risoluzione 2”/pixel, la sera del 29 ottobre 2016 hanno puntato in direzione dell'asteroide 2014 US224 (a,e,i,q = 46.82, 0.14, 11, 40.275).
L'oggetto è stato scelto per la sua ottimale posizione sulla volta celeste e anche in considerazione del fatto che risultavano solo 16 misure di posizione,  ottenute dal telescopio PAN-STARRS  Haleakala (codice MPC F51) da 1.8-m, riprese nel periodo 18/10/2014 al 28/12/2014.
Dalle effemeridi del Minor Planet Center l'oggetto aveva una luminosità di 21.4 mag.,  motion di 0.047”/min.  P.A. 252, con un' altezza sull'orizzonte di +66°.
Per ogni sessione osservativa sono state effettuate 40 esposizioni con un tempo di posa da 60 secondi ciascuna. Dopo 3.8 ore siamo ritornati sullo stesso campo di cielo per effettuare un' ulteriore osservazione. Dall'analisi delle immagini, calibrate con Dark e Flat, era ben evidente lo spostamento dell'asteroide nonostante il basso moto apparente sulla volta celeste.
La sera successiva si è ripetuta la medesima procedura con un intervallo tra le due sessioni di 2.5 ore. Ottenute 4 misure astrometriche e verificata la loro precisione, queste sono state inviate al MPC.


 figura 5 si riporta l'animazione con la quale si può apprezzare il movimento  2014 US224

Il 31/10/2016  esce la circolare M.P.E.C. 2016-U119 del MPC, con la quale viene annunciata la recovery dell'asteroide 2014 US224 ottenuta dal nostro osservatorio, ovvero il ritrovamento dell'asteroide dopo la sua scoperta. Sono trascorsi 672 giorni dall'ultima osservazione e, dalla circolare del MPC l'osservatorio di San Marcello, risulta l'unico, ovviamente oltre allo scopritore, ad aver osservato questo TNO .
Grazie alle nostre misure i parametri orbitali sono migliorati: in particolare il semiasse “a” ,l'eccentricità “e” ed il valore di incertezza “U”, prima assente, adesso attestato a 5, come evidenziato in Figura 5, dove si riportano i parametri orbitali dell'asteroide prima e dopo la recovery pubblicati sul sito del MPC.
Successivamente, due misure riprese il 29/10/2016, dall'osservatorio dell' University of Szeged, Piszkesteto Stn. (Konkoly) (codice MPC 461) sono state fittate con le nostre, così ad oggi l'asteroide 2014 US224 ha 22 misure astrometriche.

Figura 6 –  Differenza tra gli elementi orbitali del MPC, sopra prima della recovery, sotto i parametri aggiornati

Questa attività di ricerca può dare molte soddisfazioni agli astrofili.
Le difficoltà oggettive nell'osservazione dei TNOs, cosi poco luminosi, con velocità angolare molto basse richiedono diverse ore di osservazione per poter permettere di apprezzare il movimento e di conseguenza identificare l'asteroide. Inoltre, avendo in genere un' orbita non ben definita, la loro posizione può essere diversa da quelle indicata dalle effemeridi, per cui l'asteroide potrebbe trovarsi vicino ad una stella od altro aggetto che non ne consentirebbe la sua immediata identificazione. Pertanto questa attività richiede un' attenta pianificazione osservativa e condizioni meteo particolarmente favorevoli al fine di ottenere i risultati prefissati.
Per i soci del GAMP questo è il secondo successo ottenuto nel 2016 con questa tipologia di oggetti, a maggio abbiamo effettuato il follow-up dell'asteroide 2008 CT190. (News UAI).
Nei prossimi mesi proveremmo a dare la caccia ad altri TNOs nella speranza di poter dare  il nostro piccolo contributo in questo affascinate campo dell'astronomia.

Figura 6 – Grafico dell'orbita dell'asteroide 2014 US224


Paolo Bacci
22 Novembre  2016

lunedì 7 novembre 2016

2016 US109

Nella pagina PCCP del MPC si trovava l'oggetto XUA184A, la cui orbita iniziale poteva sembrare quella di una cometa.
L'oggetto scoperto da R. A. Kowalski utilizzando il telescopio da 1.8-m G96 Mt. Lemmon Survey. aveva una luminosità di 20.5.
Dall'osservatorio di San Marcello Pistoiese lo abbiamo ripreso la sera del 29/10/2016,


Il 06/11/2016 usciva la circolare M.P.E.C. 2016-V46 con la quale il MPC annunciava la scoperta di un nuovo TNO: 2016 US109


Orbital elements:
2016 US109
Epoch 2016 July 31.0 TT = JDT 2457600.5                 MPC
M 359.66881              (2000.0)            P               Q
n   0.00457678     Peri.  173.81414     +0.24253972     -0.02200143
a  35.9277200      Node   256.18682     +0.84178388     +0.50174726
e   0.9482324      Incl.   87.16627     +0.48225967     -0.86473442
P 215              H   17.2 
 
 

giovedì 19 maggio 2016

2008 CT190 Follow-Up TNOs


FOLLOW-UP di un TNOs

Nell'ambito dell'attività di ricerca dei corpi minori del sistema solare – asteroide e comete – si soci del GAMP Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese, che gestiscono l'osservatorio della Montagna Pistoiese, struttura pubblica del comune di San Marcello Pistoiese, hanno effettuato il follow-up dell'asteroide 2008 CT190, TNOs ( Trans-Neptunian Object),

I TNOs hanno un orbita oltre le 30 Unità astronomiche, ovvero oltre l'orbita di Pluto, conosciuti anche come KBO (Kupier Belt Object), rappresentano la nuova frontiera del nostro sistema solare. La popolazione dei TNOs è composta da circa 1490 oggetti. (http://www.minorplanetcenter.net/iau/lists/TNOs.html)

Fig 1 – TNOs distanza dal sole e dimensioni

Principalmente sono ricoperti da ghiaccio, si presuppone che conservino nella loro struttura i fossili della nube proto-stellare che ha formato il nostro sistema solare.
Dall'analisi spettroscopica sono composti generalmente da una miscela di idrocarburi leggeri: metano, ammoniaca e ghiaccio d'acqua, molto simili alla composizione delle comete.

Il primo ad essere stato scoperto è Pluto nel 1930, i più grandi corpi conosciuti appartenenti a questa categoria sono: Eris, Makemake, 2007 OR10 e Haumea, le cui dimensioni sono di circa 1500 km.

Fig. 2 - Rappresentazione delle dimensioni dei TNOs
Essendo corpi molto distanti il loro studio è particolarmente difficoltoso. Grazie al recente passaggio ravvicinato della sonda New Horizons della NASA con Pluto si hanno maggiori informazioni e dati su questi corpi freddi e remoti.


Fig. 3 - Immagine della superficie di Pluto ripresa dalla sonda New Horizons (NASA)

I KBOs essendo molto distanti dal Sole sono influenzati dalle forze gravitazionale dei pianeti giganti ed in particolare modo da Nettuno alle risonanze orbitali 2:3 e 1:2.
In questa zona di spazio vi sono due principali categorie di oggetti, quelli che orbitano intorno al Sole con un eccentricità prossima allo zero (come la maggior parte dei pianeti del sistema solare) ed gli altri con un eccentricità oltre 0.3 e inclinazione superiore ai 30°.
 
Fig. 4 Diagramma semiasse maggiore (a) Vs Inclinazione( Incl.)
 Di seguito si riportano in grafico la distanza del semiasse maggiore (a ) e la distanza perielica (q) , che evidenzia una distribuzione non omogenea dei TNOs.

Fig. 5 – Semiasse Maggiore (a ) vs Perielio (q)
La distribuzione dei KBOs in funzione della distanza dal Sole mostra una “lacuna” intorno a 48 UA. Secondo alcuni astronomi, come Alan Stern e Patryk Lykawka, la causa potrebbe essere l'interazione gravitazionale di un oggetto di massa planetaria ancora sconosciuto, della taglia di Marte o della Terra, oppure secondo altri dovuto alla presenza di un oggetto più massiccio posto a circa 1500 UA.

Fig. 6 distribuzione dei KBOs in funzione della distanza dal Sole

I TNOs, come detto essendo molto lontani dal Sole hanno un periodo siderale di centinaia di anni, per cui il loro moto apparente sulla volta celeste risulta, di norma, molto lento.
Questa regione, la c.d. Fascia di Kupier, ha un esenzione da 30 UA fino a 50 UA, e si pensa sia il bacino delle comete a corto periodo. E' una zona ancora inesplorata e che in futuro potrà dare importanti indicazioni sulla formazione del nostro sistema solare.


L'asteroide 2008 CT190, TNOs, è stato scoperto la notte del 9 febbraio 2008 dall' osservatorio di Palomar Mountain (MPC 675) utilizzando il telescopio da 1.2-m in configurazione Oschin Schmidt, dagli astronomi: M. E. Schwamb, M. E. Brown, D. Rabinowitz. come da MPEC 2008-J72

Dal sito Astdys2  risultano solo 42 osservazioni, di cui 8 pre-scoperta, l'ultima risale al 10 Marzo del 2013.

Elementi orbitali
Epoch 2016 July 31.0 TT = JDT 2457600.5 MPC
M 4.13700 (2000.0) P Q
n 0.00253572 Peri. 48.03203 -0.72055580 -0.33045087 T = 2455969.01043 JDT
a 53.2601068 Node 103.65942 +0.28519259 -0.94257195 q = 34.6981429
e 0.3485153 Incl. 38.85374 +0.63203206 +0.04858337
P 389 H 5.5 G 0.15 U 1
From 45 observations at 9 oppositions, 2002-2016, mean residual 0".37.

Fig. 7 – Orbita dell'asteroide 2008 CT190

La sera del 6 maggio 2016 il team di astrofili del GAMP guidati da Paolo Bacci, composto da Luca Nerli, Martina Maestripieri e Leonardo Mazzei, utilizzando il telescopio da 0,60-m F/4 , munito di CCD 1024x1024, con FOV di 35'x35' e risoluzione 2”/pixel, ( Codice MPC 104 San Marcello), hanno puntato la zona di cielo dove era previsto la presenza dell'asteroide 2008 CT190. Dalle effemeridi del Minor Planet Center risultava una luminosità di 21.0 mag, con un motion di 0,03”/min e PA 220; trovandosi ad una distanza dal Sole di 34,8 UA ( circa 5.206.080.000 km).
In base ai dati conosciuti veniva lanciata una sequenza di immagini ognuna da 60 secondi, per un totale di 30 immagini. Al fine di poter apprezzare lo spostamento dell'asteroide nelle nostre immagini, abbiamo ripreso la stessa zona di cielo dopo circa 3,7 ore, riuscendo cosi a notare il movimento dell'asteroide che, dalle nostre misure, è risultato avere una magnitudine di ~20,8.
Dopo accurati controlli le nostre misure astrometriche sono state inviate al Minor Planet Center.
In fig.8 viene indicata la zona di cielo ripresa, con evidenziato l'asteroide 2008 CT190, ripreso dell'osservatorio astronomico di San Marcello.

Fig. 8 – L'asteroide 2008 CT190 ripreso dall'Osservatorio di San Marcello Pistoiese.

Inoltre, abbiamo trasmesso le nostre misure astrometriche all'astronomo Fabrizio Bernardi, amministratore di SpaceDys e gestore del sito Neodys e AstDys , il quale ha calcolato i residui delle nostre misure, confermando la buona qualità da noi ottenuta.

Per i soci del GAMP è stata davvero una bella esperienza e motivo di grande soddisfazione effettuare il follow-up di un asteroide TNOs la cui luminosità era al limite delle potenzialità del nostro strumento, riuscendo a misurare un asteroide che si trovava ad una distanza di oltre 5 miliardi di km le cui dimensioni sono stimate in 350 km.


Paolo Bacci

articolo pubblicato sulle news UAI


Osservazioni dell'asteroide TNOs 2008 CT190 presenti nel database del MPC

2002 02 08.25931 08 52 32.98 +35 44 44.6 20.1 r 705 – Apache Point MPS 449646
2002 02 08.26014 08 52 32.98 +35 44 44.7 705 – Apache Point MPS 449646
2002 02 08.26263 08 52 32.95 +35 44 44.7 705 – Apache Point MPS 449646
2002 02 12.35304 08 52 05.96 +35 46 37.0 21 R 644 – Palomar Mountain/NEAT MPS 387243
2002 02 12.39759 08 52 05.66 +35 46 38.1 644 – Palomar Mountain/NEAT MPS 387243
2002 11 07.454006 09 08 11.76 +35 13 28.8 21.1 V 645 – Apache Point-Sloan Digital Sky Survey MPS 604621
2002 11 07.454835 09 08 11.76 +35 13 28.8 20.8 V 645 – Apache Point-Sloan Digital Sky Survey MPS 604621
2002 11 07.457323 09 08 11.77 +35 13 28.9 21.6 V 645 – Apache Point-Sloan Digital Sky Survey MPS 604621
2008 02 09.48728 09 52 54.32 +38 53 04.1 21.1 R 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 02 09.53457 09 52 53.98 +38 53 05.3 21.0 R 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 02 10.35833 09 52 48.43 +38 53 39.3 21.5 R 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 02 10.40611 09 52 48.16 +38 53 41.0 21.3 R 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 02 27.15774 09 50 54.76 +39 02 55.5 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 249836
2008 02 27.24540 09 50 54.16 +39 02 57.5 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 249836
2008 03 12.14846 09 49 26.22 +39 07 22.4 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 03 12.29903 09 49 25.29 +39 07 24.1 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 03 12.36855 09 49 24.88 +39 07 25.1 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 04 02.20838 09 47 40.30 +39 08 03.1 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 05 03.24090 09 46 35.56 +38 57 08.6 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 05 04.21209 09 46 35.56 +38 56 36.8 675 – Palomar Mountain MPS 249836
2008 10 25.45330 10 06 19.32 +37 41 32.0 695 – Kitt Peak MPS 265296
2008 10 25.48941 10 06 19.50 +37 41 33.1 695 – Kitt Peak MPS 265296
2008 10 27.40825 10 06 29.31 +37 42 29.7 695 – Kitt Peak MPS 265296
2008 10 27.44105 10 06 29.46 +37 42 30.4 695 – Kitt Peak MPS 265296
2009 02 26.32375 10 01 31.86 +39 23 40.2 20.5 R 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 278751
2009 02 26.36956 10 01 31.56 +39 23 41.5 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 278751
2009 03 12.13214 10 00 02.87 +39 28 31.1 675 – Palomar Mountain MPS 281350
2009 03 13.24076 09 59 56.08 +39 28 46.1 675 – Palomar Mountain MPS 281350
2009 03 24.19264 09 58 54.38 +39 30 08.7 20.7 R 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 281350
2009 03 24.24475 09 58 54.09 +39 30 08.9 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 281350
2009 03 25.18686 09 58 49.26 +39 30 10.2 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 281350
2009 03 25.27341 09 58 48.81 +39 30 10.3 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 281350
2010 03 09.86696 10 11 00.78 +39 45 25.8 20.5 V A74 – Bergen-Enkheim Observatory MPS 316783
2010 03 09.90745 10 11 00.55 +39 45 26.5 20.9 V A74 – Bergen-Enkheim Observatory MPS 316783
2010 03 09.92287 10 11 00.49 +39 45 26.8 20.8 V A74 – Bergen-Enkheim Observatory MPS 316783
2011 01 10.46484 10 27 47.15 +39 14 14.2 20.6 R 695 – Kitt Peak MPS 375601
2011 01 10.51359 10 27 46.95 +39 14 17.5 695 – Kitt Peak MPS 375601
2011 01 10.55114 10 27 46.75 +39 14 19.2 695 – Kitt Peak MPS 375601
2011 12 26.41367 10 39 17.02 +39 05 43.5 20.6 R 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 404710
2011 12 26.48007 10 39 16.88 +39 05 47.9 688 – Lowell Observatory, Anderson Mesa Station MPS 404710
2013 03 10.06371 10 43 35.17 +40 15 39.8 I17 – Thomas G. Cupillari Observatory, Fleetville MPS 459317
2013 03 10.11777 10 43 34.79 +40 15 40.7 I17 – Thomas G. Cupillari Observatory, Fleetville MPS 459317
2013 03 10.15122 10 43 34.56 +40 15 42.6 I17 – Thomas G. Cupillari Observatory, Fleetville MPS 459317