Un altra bella soddisfazione con la recovery del TNO 2012 BW154.
Con M.P.E.C. 2019-F28 del 29 marzo 2019 viene annunciata la recoveru del TNO. osservato solo dal telescopio professionale F51 PanSTARRS e dal nostro osservatorio 104 San Marcello.
L'osservazione fu fatta il nella notte del 29-30 marzo 2017
K12BF4W KC2017 03 29.88129 10 50 55.63 +16 00 24.5 20.9 SEF028104
K12BF4W KC2017 03 30.05245 10 50 54.88 +16 00 26.6 20.5 SEF028104.
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martedì 26 marzo 2019
domenica 21 gennaio 2018
2002 TC302 Occultazione
A poco più di un anno dall'occultazione del 21 gennaio 2017 del Pianeta Nano Haumea, che ci ha portato tanta fortuna con la scoperta di un anello, venivamo di nuovo allertati per un occultazione di un interessante TNO: 2002 TC302.
Di questo oggetto si conosce ben poco, pertanto l'evento del 28 gennaio 2018 alle ore 21:55 UT diviene una ghiotta occasione per caratterizzare questo lontano e freddo corpo celeste che si trovo a poco più di 49 UA.
Il TNO 2002 TC302 è stato scoperto il 9 ottobre 2002 da Monte Palomar. Questo TNO orbita attorno al Sole su un’orbita avente un semiasse maggiore di 55,03 UA, impiegando circa 408,3 anni a compiere un giro completo. L’orbita è inclinata di ben 35,1° sull’Eclittica e l’eccentricità è di 0,29.
La sera dell'occultazione aveva una magnitudine di 20.6, e transitava davanti ad una stella di 15.9 V mag alle coordinate AR = 02h 21m 49,383s e Dec = +28° 24′ 13.53″ nella costellazione dell'ariete.
![]() |
Path dell'occultazione |
Utilizzando la strumentazione dell'osservatorio di San Marcello telescopio 0.60-m f/4 con FOV 35'X'35' con CCD utilizzato a binning 2x2 (risoluzione 4"/pixel") abbiamo effettuato pose da 3 secondi ciascuna.
Di sopra la prima elaborazione, abbiamo registrato un occultazione durata 94 +/-2 secondi.
Di seguito un ulteriore elaborazione della curva di luce ottenuta da San Marcello
seguiranno ulteriori informazioni.
Alla campagna osservativa hanno partecipato 46 osservatori sparsi in tutta Europa, per adesso risultano aver osservato l'occultazione :
POSITIVE FROM:
-Aosta Valley, Italy
-Asiago Observatory, Italy
-Crni Vrh Observatory, Slovenia
-Monte Agliale, Italy
-Nice Observatory, France
-San Marcello Pistoiese, Italy
-Tavolaia Observatory, Italy
-Vinon sur Verdon, France
-Varese, Italy
domenica 15 ottobre 2017
Haumea ed il suo anello una storia da raccontare
San Marcello Piteglio – Osservatorio
Astronomico della Montagna Pistoiese
GAMP – Gruppo Astrofili Montagna
Pistoiese -
Con questa frase si annuncia al
numeroso pubblico presente in sala la scoperta.
Il 12 ottobre sulla prestigiosa rivista
scientifica NATURE veniva pubblicato l'articolo dal titolo:
“The size, shape, density and ringof the dwarf planet Haumea from a stellar occultation”, il
cui principale autore è l'astronomo spagnolo José
Luis Ortiz,
ricercatore dell'Institute of Astrophysics of Andalusia (IAA-CSIC), a
cui è stata attribuita la scoperta del pianeta nano HAUMEA nel 2005.
Il
21 Gennaio 2017 alle ore 03:06:00 Haumea di mag. 17.3 occulta una
stella della stessa luminosità. Utilizzando il telescopio principale
da 0.60-m F/4 con un FOV 35'x35' e una risoluzione di 2”/pixel,
riusciamo a riprendere l'evento catturando il lieve calo di
luminosità che ha permesso di scoprire l'anello.
“Noi
abbiamo scoperto che Haumea ha un anello”
Dopo
un silenzio di oltre nove
mesi,
quella
frase, pronunciata con un lieve tremolio della voce, è un terremoto
nell'anima, una
deflagrazione di emozioni che si sprigionano come l'esplosione di una
Supernova. Consapevoli di aver fatto qualcosa al di sopra le nostre
capacità, raggiunto un obiettivo che era custodito nei remoti sogni
di astrofilo, ad un tratto si avvera. E'
reale
come lo stupore della gente in sala, incredula, gioiosa e festosa.
Quel brivido che ti scorre lungo il corpo che rimarrà come una
cicatrice in memoria di un giorno unico, speciale, irripetibile.
Seduti
al tavolo dei conferenzieri i miei collaborati Martina
Maestripieri,
Luca
Nerli,
e Leonardo
Mazzei,
ascoltano in religioso silenzio e con emozione la narrazione, al
momento dell'annuncio della scoperta i loro occhi diventano lucidi,
come in una colonna sonora che
con
forza declamatoria e prepotente rivela finalmente la loro
soddisfazione, in quel momento la tensione accumulata nei mesi
precedenti viene rilasciata come nelle note della
marcia imperiale.
“Noi
abbiamo scoperto che Haumea ha un anello”
Come
un urlo liberatorio, che in un attimo ti fa ripercorre tutta la tua
vita passata al guardare il cielo. Tutti i sacrifici fatti: notte
insonni, giornate passate a risolvere problemi, giorni mesi anni di
studio, discussione, confronti, viaggi, incontri, conferenze,
pubblicazioni, sono racchiusi in fragore. Lo sguardo, un solo
accenno, va ai tuoi familiari e
figli
che in questi anno ti hanno sopportato e supportato nel tuo Hobby.
Già
perché di quello si tratta, un'interesse, una passione, un amore,
che ti travolge e a volte ti cattura portandoti fuori dalla
quotidiana realtà.
Ti
guardi attorno è vedi la soddisfazione del presidente del GAMP
Luciano Tesi che sorride, ma ancora non realizzi che tutto ciò sia
vero, lo sguardo incredulo del sindaco di San Marcello Piteglio Luca
Marmo che fino ad allora era rimasto all'oscuro della vicenda, rende
reale ciò che stai dicendo.
Gli
occhi di Simone e Kevin pieni di gioia, sorpresi ed orgogliosi ti
lasciano dentro l'anima un'emozione forte come
le radici della montagna, e
li comprendi che hai realizzato un sogno.
“Noi
abbiamo scoperto che Haumea ha un anello”
Come
un raggio di sole che irrompe vigoroso nel pumbleo giorno, la
notizia fa il giro del mondo. Sulle principali testate giornalistiche
on-line vedi l'annuncio Haumea Ring: CNN, Planetary Society,
Space.com, Sky & Telescope, ecc. ecc, sui quotidiani La Nazione, Il Tirreno, nazionali , sulla tv locale ecc.
Sorpreso, smarrito, comprendi che
tutto ciò è realtà.
“Noi
abbiamo scoperto che Haumea ha un anello”
Come
il ritornello di una canzone di Eminem,
sintetizza in un attimo la frenesia, la difficoltà, l'emozioni, che
ti hanno accompagnato in questa lunga ed intensa storia.
Il
16 gennaio nella casella di posta elettronica noto una mail inviatami
dall'astronomo DI MARTINO Mario dell'osservatorio di Torino, mi
forward
un messaggio
a firma di Ortiz il quale sta organizzando una campagna osservativa
per l'occultazione stellare di Haumea prevista per il 21 gennaio
2017. Con il team di San Marcello decidiamo di aderire, venendo a
conoscenza che anche l'astronomo Albino Carbognani sarà uno dei
partecipanti. Il suo contribuito
per noi sarà fondamentale.
Il
21 gennaio 2017 per riprendere un fenomeno la cui durata era
stabilita in 112 secondi, sono state effettuate due ore di ripresa.
Ogni scatto da 10 secondi.
Nei
giorni precedenti all'occultazione abbiamo effettuato delle prove
strumentali per poter determinare quale tempo di posa fosse ottimale
per rilevare il fenomeno al
fine di trovare un equilibrio tra raggiungere un sufficiente segnale
rumore e una quantità di punti sufficienti
per i nostri scopi. Vengono
analizzate immagini di archivio con tempi di posa da
4,5,8,10,15,20,30 secondi, dalle quali si estrapolano dati che
vengono graficati per simulare l'evento.
Decidiamo
di utilizzare 10 secondi in considerazione del fatto che secondo le
previsioni noi avremmo visto la stella occultata per circa 90 secondi
con un drop di 0.8 magnitudini, questo avrebbe permesso di avere
almeno 9 punti relativi all'occultazione. Inoltre, come suggerito
da Albino
decidiamo di iniziare
le riprese un ora prima dell'evento con
l'intento di registrare
qualche eventuale
fenomeno: magari scoprire la terza luna di Haumea - oltre alle due
conosciute Hiʻiaka
e Namaka-.
Alla
postazione di comando c'è Martina coadiuvata da Leonardo e Luca. Io
arrivo poco prima dell'inizio previsto. I dati vengono elaborati in
tempo reale. Il grafico di luminosità della stella è piatto, ciò
significa che al previsto orario dell'evento noi non abbiamo
registrato nulla di significativo. L'ora è tarda, le luci dell'alba
arrivano a rischiarare il cielo, ma non certo i nostri pensieri,
lasciamo l'osservatorio dubbiosi, ma si sa l'elaborazione delle
immagini va fatta con calma e sopratutto con un
numero di ore sufficienti
di sonno alle spalle. Nel corso della giornata l'astronomo Albino ci
informa che utilizzando il suo telescopio da 0.80-m non ha rilevato
nessun calo di luminosità. Lo stesso ci riferiscono gli amici pisani
dell' osservatorio di Tavolaia di Santa Maria a Monte Mauro Bachini e
Giacomo Succi, che hanno ripreso l'evento dall'Astronomical Center di
Lajtico (PI) con un telescopio da 0.50-m, struttura di Fabio
Martinelli presente al momento dell'osservazione.
Le
premesse sono tutt'altro che rosee e l'idea di aver assistito ad un
occultazione negativa si fa forte. Un sospiro e via ad analizzare con
vari software le immagini. Qualcosa di significativo salta fuori, ma
l'incertezza che i dati possano avere un dato significativo è alta.
Noi dovevamo avere 8/10 punti più “ bassi” della media, e questi
non c'erano,
vi erano un paio di punti e per di più non all'orario
previsto. Inviamo le immagini al Albino il quale
a sua volta le manda a Ortiz.
Il
23 gennaio arriva la risposta:
“Dear
Albino, Paolo, Congratulations!!!. Wow!!,.Great job!!. It is indeed
the occultation!!. It fits perfectly with the rest of positive
results that we have obtained.”
Successivamente
si è saputo che l'ombra dell'occultazione era sposta di oltre 400 km
ad est con un ritardo di 55 secondi, così ci trovammo sul lembo e non
più nella centralità.
Le
immagini da noi ottenute vengono inviate a Ortiz per un ulteriore
elaborazione.
Da
li a pochi giorni una serie comunicazioni ci fanno comprendere che
c'è qualcosa di grosso, Ortiz ci esorta a non
pubblicare
e
divulgare qualsiasi
cosa
inerente
l'occultazione. Successivamente ci informa che i risultati
dell'osservazione vista da 10 Telescopi (con 12 curve di luce)
daranno vita ad una pubblicazione da inviare a NATURE, specificando
che questi accettano solo il 5% dei lavori ricevuti, incrociamo le
dita ed andiamo avanti.
Nel
frattempo e nell'attesa tante cose si susseguono: ho l'onore di
essere nominato Responsabile
della Sezione Asteroidi dell' UAI – Unione Italiana Astrofili -;
partecipare in qualità di oratore al Convegno Nazionale UAI; al I°
convegno Astrofili Ricercatori; alla presentazione della All-Sky
camera del Progetto PRISMA per il rilevamento dei bolidi presso il
centro di Navacchio (PI) indetta dalla prestigiosa SPACEDyS; al
convegno della Sezione Comete. Ovviamente, siamo in regime di
EMBARGO, pertanto nulla possiamo dire, ne un accenno ne una parola ci
sfugge.
L'11
agosto Ortiz ci comunica che NATURE molto probabilmente pubblicherà
l'articolo sulla prestigiosa rivista, ma dobbiamo ancora aspettare
l'ufficialità. Il tempo scorre in attesa di questa notizia. Il 3
ottobre NATURE comunica che l'EMBARGO finirà l'11 Ottobre alle ore
18:00 UT, e la rivista con l'articolo sarà reperibile il giorno
dopo: 12 ottobre 2017.
Quella
mail verrà letta e riletta centinaia di volte, sembra impossibile ma
è tutto vero noi siamo li citati tra i co-autori di un articolo
davvero importante.
La
tensione
sale alle stelle c'è da organizzarsi, dobbiamo preparare
una conferenza stampa, ma
quando farla ??
Cerchiamo
di capire come si muoveranno gli altri, in un primo momenti pensiamo
di farla il 12 giorno dell'uscita della rivista, poi alla fine la
scelta migliore ricade alle ore 21:00 dell 11 ottobre.
Noi
non abbiamo detto nulla a nessuno, convochiamo
una conferenza stampa senza specificare di cosa si tratti
– aumentando di fatto la curiosità.
Tra gli amici e conoscenti le idee sono le più bizzarre: acquisto di
un nuovo telescopio, scoperta
un NEA particolare, scoperta di
una
cometa ecc.-.
Alcuni
giorni prima della
conferenza stampa siamo in fibrillazione, vogliamo organizzare un
qualcosa che possa essere all'altezza dell'annuncio da fare. Ci
dividiamo i compiti, ogni idea
viene immediatamente comunicata, cosi che i massaggi diventano
infiniti e a qualsiasi ora del giorno e della notte, già perché non
è facile chiudere gli occhi. E cosi in
un clima di
tensione
ed emozione che si può tagliare arriviamo al fatidico 11 ottobre.
Arrivo
in osservatorio poco prima delle 21:00, la sala conferenza è
piena di gente, molta di più di quanto si potesse immaginare. Tra
gli amici non posso non notare Domenico Antonacci presidente
dell'Associazione
Cascianese
Astrofili, Maurizio Feraboli dell AAAV – Associazione Astrofili
Alta Valdera - . In sala sono già presenti il Sindaco Luca Marmo, il
vice sindaco Roberto
Rimediotti,
l'assessore Alice Sobrero, giornalisti locali e poco dopo arriva la
tv locale. Mi fa molto piacere la
presenza di
alcuni studenti che hanno svolto l'attività di
Alternanza-Scuola-Lavoro presso
l'osservatorio,
davvero una bellissima sorpresa e
soddisfazione.
Poco dopo arriva Roberto Bacci, certo non poteva mancare, gli sguardi
si incrociano ma nulla trapela, deve aspettare ancora un po per
scoprire di cosa si tratta.
Alle
21.25 il Vice-Presidente
del GAMP Samuele Marconi introduce la serata, a seguire sarà il
Presidente Luciano Tesi. Poi tocca a me, che pian piano arrivo ad
annunciare la scoperta.
Dopo
intervengono Leonardo Luca (con
il sottofondo della marcia imperiale di Star Wars ) poi è il turno
della
Martina in un clima ancora pieno di emozioni e soddisfazioni.
“Noi
abbiamo scoperto che Haumea ha un anello”
«È
una scoperta sensazionale dal punto di vista scientifico, perché
mette in luce caratteristiche di questi oggetti – come la forma, o
la presenza di anelli – che costituiscono tasselli di un puzzle
nella storia evolutiva del nostro Sistema solare», dice Valerio
Nascimbeni, ricercatore dell’Università di Padova e associato
Inaf, tra gli autori dello studio, «ma è anche un risultato
importante perché dimostra come, in un’epoca di “big science”,
reti di piccoli telescopi coordinati in modo efficiente siano ancora
in grado di competere e complementare il lavoro svolto da osservatori
più grandi».
“Noi abbiamo scoperto che Haumea ha un anello”
Sezione Asteroidi UAI su Nature - HAUMEA E IL SUO ANELLO
“Noi
abbiamo scoperto che Haumea ha un anello”
"Accendi
un sogno e lascialo bruciare in te.”
Video della conferenza stampa presso l'osservatorio di San Marcello
Servizio per TVL di Carlo degli Innocenti
15/10/2017.
Il video Ufficiale della scoperta dell'anello Haumea Ring
domenica 20 agosto 2017
2015 JH1 TNO
Dopo un periodo di forzata assenza si ritorna ad osservare. Oltre all'attività sui NEOCP che ha raggiunto in questi giorni la quota di 180 circolari MPEC, siamo tronati ad osservare i TNO.
In considerazione delle sfavorevoli condizioni meteo abbiamo deciso di puntare il telescopio dell'osservatorio dellla montagna Pistoiese in una regione della costellazione del Pegaso con l'intento di identificare 2015 JH1 un asteroide apaprtenente ai Centauri che ha molte misure ma l'ultima risale all'ottobre del 2016.
Effettuato una serie di imamgini ognuna da 60 secondi siamo riusciti ad identificare e misurare il TNO che al mometo si trovava abbastanza vicino alla Terrra, poco oltre l'orbita di Giove.
Le nostre osservazioni sono indicate nella MPEC 2017-Q61 : DAILY ORBIT UPDATE (2017 AUG. 20 UT)
Di segito l'immagine da noi ottenuta, dalle effemeridi del MPC l'oggetto aveva una luminosità di 21.0 mag. con unn motion di 0.22"/min.
L'orbita particolarmente eccentrica di questo TNO
Paolo Bacci e Martina Maestripieri
In considerazione delle sfavorevoli condizioni meteo abbiamo deciso di puntare il telescopio dell'osservatorio dellla montagna Pistoiese in una regione della costellazione del Pegaso con l'intento di identificare 2015 JH1 un asteroide apaprtenente ai Centauri che ha molte misure ma l'ultima risale all'ottobre del 2016.
Effettuato una serie di imamgini ognuna da 60 secondi siamo riusciti ad identificare e misurare il TNO che al mometo si trovava abbastanza vicino alla Terrra, poco oltre l'orbita di Giove.
Epoch 2017 Sept. 4.0 TT = JDT 2458000.5 MPC
M 13.66575 (2000.0) P Q
n 0.02300919 Peri. 70.09464 +0.01769826 +0.96894096 T = 2457406.57439 JDT
a 12.2424529 Node 205.17306 -0.98581858 +0.05808554 q = 3.5758973
e 0.7079101 Incl. 35.44274 +0.16687867 +0.24037365
P 42.8 H 13.4 G 0.15 U 0
From 169 observations at 4 oppositions, 2014-2017, mean residual 0".31.
Le nostre osservazioni sono indicate nella MPEC 2017-Q61 : DAILY ORBIT UPDATE (2017 AUG. 20 UT)
Di segito l'immagine da noi ottenuta, dalle effemeridi del MPC l'oggetto aveva una luminosità di 21.0 mag. con unn motion di 0.22"/min.
L'orbita particolarmente eccentrica di questo TNO
Paolo Bacci e Martina Maestripieri
domenica 9 luglio 2017
TNOs 22 mag
Osservazione di
corpi minori lontani: TNOs
Un'altra bella
soddisfazione per i soci del GAMP – Gruppo Astrofili Montagna
Pistoiese – che hanno in gestione l'Osservatorio Astronomico della
Montagna Pistoiese, struttura di proprietà del Comune di San
Marcello-Piteglio.
Il programma di ricerca
sui TNO ( trans-Neptunian object ), asteroidi che si trovano
oltre l'orbita di Nettuno ad una distanza di circa 40 UA (
5.984.000.000 km ), questa volta si è incentrato sulla misura
astrometrica di due oggetti peculiari con sigla provvisoria 2014
LM28 e 2015 AM281.
Utilizzando il
telescopio dell'osservatorio da 0.60-m, con un campo visivo di
35'x35' (FOV) ed una risoluzione di 2”/pixel, sono state acquisite
una serie di immagini che hanno permesso di identificare i due TNO.
Le osservazioni sono
state effettuate tra il 28 e 29 maggio 2017 quando 2014 LM28 era ad
una distanza di 16.78 UA (2.510.288.000 km), e 2015 AM281 si trovava
a 43.77 UA (6.547.992.000 km).
Sfruttando le
favorevoli condizioni meteorologiche e grazie ad un miglioramento
della collimazione delle ottiche effettuata alcuni giorni prima, è
stato possibile effettuare misure di posizione dei due oggetti che
avevano una luminosità al limite strumentale.
L'asteroide 2014 LM28
scoperto il 02/06/2014 ( M.P.E.C. 2016-N159
del 15/06/2016) finora era stato osservato soltanto dal telescopio
professionale da 1,5-m Pan-STARRS 1 Haleakala (codice MPC F51),
l'ultima misura risaliva al 29 marzo 2015.
L'oggetto con
dimensioni stimate in 25 Km, ed un'orbita fortemente eccentrica
e=0.93, con inclinazione di i=84.7, decisamente inusuale per questi
oggetti che in genere si attesta intorno a i=0, ha un periodo
siderale di 4 381 anni (!) tanto da far pensare che possa trattarsi
di una cometa.
All'epoca delle nostre
osservazioni dalle effemeridi del Minor Planet Center si
rilevava che 2014 LM28 aveva una luminosità di 22.3 mag. con motion
0.16”/min con PA 299.5; nelle nostre immagini è stata stimata una
luminosità di 22.0 mag. In figura 3 si evidenzia il TNO con un
cerchio di colore blu da noi osservato nelle due sessioni con un
intervallo di circa 22 ore.
Figura 3 –
Immagini dell' asteroide 2014 LM28 a ripreso alle ore 01:20 UT, a
sinistra alle ore 23:52
Le nostre
misure astrometriche, le uniche oltre a quelle dello scopritore,
hanno contribuito ad aggiornare leggermente i parametri orbitali e
migliorare l'incertezza della sua orbita che da un valore di U=1
adesso è U=0. I parametri orbitali e le osservazioni del TNO sono
pubblicate sul sito del MPC.
Per i soci del GAMP
Paolo Bacci e Martina Maestripieri è stata davvero una grande
soddisfazione riuscire a misurare un oggetto così peculiare,
riuscendo a sfruttare al limite strumentale il telescopio tanto da
poter ottenere il record dell'oggetto meno luminoso finora da noi
misurato.
Nello stesso periodo è
stato osservato l'asteroide 2015 AM281 scoperto dal telescopio
Pan-STARRS 1, Haleakala nel 2015 (come da M.P.E.C. 2016-O294
del 24/06/2016) .
L'asteroide è un TNO,
con un diametro di 260 km, con semiasse di 55,66 UA un'eccentricità
di 0,2, ed inclinazione di 26.6 gradi, impiega 415 anni per
percorrere un giro intorno al Sole.
Figura 4 – orbita del TNO 2015 AM281.
Le nostre misure
astrometriche hanno stimato la sua luminosità in 21.2 mag. in
accordo con le effemeridi del Minor Planet Center che lo
davano per 21.4 mag.-.
Anche in questo caso
l'osservatorio della Montagna Pistoiese risulta l'unico ad aver
misurato l'asteroide dopo la scoperta, l'ultima misura di posizione
risaliva al 3 maggio del 2015 come si evince dal sito del MPC.
Figura 5 –
Immagini riprese dall'osservatorio di San Marcello dell'asteroide
2015 AM281 nelle sere del 27/05/2017 e 28/05/2017.
Questo tipo di
attività, in genere poco seguita dagli astrofili, nonostante le
difficoltà oggettive dovute principalmente al fatto che si tratta di
oggetti molto deboli da osservare, utilizzando appropriate
metodologie e una programmazione osservativa, permette di ottenere
grandi soddisfazioni dando un notevole contributo allo studio di
questi oggetti così remoti.
Paolo Bacci -
Responsabile SdR Asteroidi UAI.
sabato 4 febbraio 2017
Haumea
Il pianeta nano Haumea la notte del 21 gennaio occulta una stella di mag 17.3.
L'evento molto raro è stato osservato dall'osservatorio di San Marcello nell'ambito di una campagna osservativa internazionale organizzato dallo scopritore del pianeta nano José Luis Ortiz Moreno.
Sono state effettuate pose da 10 secondi ciascuna utilizzando il telescopio da 0.60-m f/4. Da una preliminare analisi delle immagini il nostro osservatorio è riuscito a riprenderne l'evento.
Nei prossimi mesi seguiranno ulteriori aggiornamenti.
L'evento molto raro è stato osservato dall'osservatorio di San Marcello nell'ambito di una campagna osservativa internazionale organizzato dallo scopritore del pianeta nano José Luis Ortiz Moreno.
Sono state effettuate pose da 10 secondi ciascuna utilizzando il telescopio da 0.60-m f/4. Da una preliminare analisi delle immagini il nostro osservatorio è riuscito a riprenderne l'evento.
Nei prossimi mesi seguiranno ulteriori aggiornamenti.
lunedì 28 novembre 2016
TNO 2014 US224
Presso l'osservatorio astronomico della Montagna Pistoiese, struttura pubblica del comune di San Marcello, i soci del GAMP dal 1990, data della sua inaugurazione, si occupano dei corpi minori del sistema solare, con il primato tra gli amatori italiani sul numero di scoperte di asteroidi: 303. L'attività attualmente predominate è il follow-up dei NEOCP e NEA, asteroidi vicino alla Terra.
Tra i programmi osservativi del GAMP vi è inclusa l'osservazione dei TNOs (Trans-Nettunian Object), la cui l'orbita è oltre il pianeta Nettuno ad una distanza dal Sole maggiore di 30 UA.
Questi oggetti pur avendo un diametro nell'ordine di centinai di chilometri a causa della loro distanza sono particolarmente difficoltosi da osservare da Terra per la bassa luminosità.
Nel database della NASA JPL Small-Body Database Search Engine risultano presenti 2 301 oggetti comprendo anche i KBOs (Kupier Belt Object) e gli SDO (Scattered Disc Object).
Le poche informazioni che abbiamo indicano che sono ricoperti da ghiaccio, con una densità media poco superiore a quella del ghiaccio, che varia da 0.5 g cm-3 per gli oggetti più piccoli a 2.5 g cm-3 per quelli di maggiori dimensioni, con una porosità stimata >50% (B. Carry, Density of asteroids 2012) . Si presuppone che conservino nella loro struttura i fossili della nube proto-stellare che ha formato il nostro sistema solare.
L'orbita è influenzata dalla forza di attrazione gravitazionale di Nettuno, la loro distribuzione spaziale è concentrata intorno alle 38-45 UA, come mostrato in Figura 1, dove si riporta il valore del semiasse “a” ed il numero di asteroidi presenti; sono inoltre evidenziati i pianeti nano: Pluto, Haumea, Makemake e Eris.
![]() |
Figura 1 – Distribuzione dei TNOs, semiasse “a” in Unita Astronomiche, numero di asteroidi, sono evidenziati in nero i Pianeti Nano. |
La maggior parte degli asteroidi TNOs ha un valore di magnitudine assoluta H=7 dal quale si determina indicativamente un diametro compreso tra i 110 e 240 km, come mostrato nel grafico in Figura 2, dove viene riportato per il valore di H il numero di asteroidi. A fianco viene riportata la tabella di conversione tra il valore H e il diametro dell'oggetto, in funzione del valore di albedo.
![]() |
Figura 2 – Numero di asteroidi TNOs in funzione della magnitudine assoluta H (H>0). A destra la tabella di conversione tra il valore H e diametro in funzione dell'albedo |

Confrontando il valore del semiasse “a”, e l'eccentricità “e”, come indicato nel grafico di Figura 3 , si nota che gli asteroidi Plutini con semiasse 39 \< a \< 40.5 in risonanza 2:3 con Pluto hanno un' eccentricità \< 0,4; i Cubewani (classici KBOs) con 40.5 \< a \< 47 hanno un valore di e \<0 di="" e="" gli="" hanno="" mentre="" sdos="" un="" valore="">< 0,3. In colore nero vengono evidenziati i pianeti nano..
![]() |
Figura 3 – Semiasse vs eccentricità, con i punti in nero sono indicati i pianeti nano. |
![]() |
Figura 4 – frequenza di misure astrometriche degli asteroidi TNOs, |
Nell'ambito dell'attività di ricerca del GAMP – Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese - il team guidato da Paolo Bacci e composto da Luciano Tesi, Giancarlo Fagioli, Luca Nerli, Martina Maestripieri e Leonardo Mazzei, dall'osservatorio di San Marcello (codice MPC 104) utilizzando il telescopio da 0,60-m F/4 , CCD 1024x1024, con FOV di 35'x35', risoluzione 2”/pixel, la sera del 29 ottobre 2016 hanno puntato in direzione dell'asteroide 2014 US224 (a,e,i,q = 46.82, 0.14, 11, 40.275).
L'oggetto è stato scelto per la sua ottimale posizione sulla volta celeste e anche in considerazione del fatto che risultavano solo 16 misure di posizione, ottenute dal telescopio PAN-STARRS Haleakala (codice MPC F51) da 1.8-m, riprese nel periodo 18/10/2014 al 28/12/2014.
Dalle effemeridi del Minor Planet Center l'oggetto aveva una luminosità di 21.4 mag., motion di 0.047”/min. P.A. 252, con un' altezza sull'orizzonte di +66°.
Per ogni sessione osservativa sono state effettuate 40 esposizioni con un tempo di posa da 60 secondi ciascuna. Dopo 3.8 ore siamo ritornati sullo stesso campo di cielo per effettuare un' ulteriore osservazione. Dall'analisi delle immagini, calibrate con Dark e Flat, era ben evidente lo spostamento dell'asteroide nonostante il basso moto apparente sulla volta celeste.
La sera successiva si è ripetuta la medesima procedura con un intervallo tra le due sessioni di 2.5 ore. Ottenute 4 misure astrometriche e verificata la loro precisione, queste sono state inviate al MPC.22>
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figura 5 si riporta l'animazione con la quale si può apprezzare il movimento 2014 US224 |
Il 31/10/2016 esce la circolare M.P.E.C. 2016-U119 del MPC, con la quale viene annunciata la recovery dell'asteroide 2014 US224 ottenuta dal nostro osservatorio, ovvero il ritrovamento dell'asteroide dopo la sua scoperta. Sono trascorsi 672 giorni dall'ultima osservazione e, dalla circolare del MPC l'osservatorio di San Marcello, risulta l'unico, ovviamente oltre allo scopritore, ad aver osservato questo TNO .
Grazie alle nostre misure i parametri orbitali sono migliorati: in particolare il semiasse “a” ,l'eccentricità “e” ed il valore di incertezza “U”, prima assente, adesso attestato a 5, come evidenziato in Figura 5, dove si riportano i parametri orbitali dell'asteroide prima e dopo la recovery pubblicati sul sito del MPC.
Successivamente, due misure riprese il 29/10/2016, dall'osservatorio dell' University of Szeged, Piszkesteto Stn. (Konkoly) (codice MPC 461) sono state fittate con le nostre, così ad oggi l'asteroide 2014 US224 ha 22 misure astrometriche.
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Figura 6 – Differenza tra gli elementi orbitali del MPC, sopra prima della recovery, sotto i parametri aggiornati |
Questa attività di ricerca può dare molte soddisfazioni agli astrofili.
Le difficoltà oggettive nell'osservazione dei TNOs, cosi poco luminosi, con velocità angolare molto basse richiedono diverse ore di osservazione per poter permettere di apprezzare il movimento e di conseguenza identificare l'asteroide. Inoltre, avendo in genere un' orbita non ben definita, la loro posizione può essere diversa da quelle indicata dalle effemeridi, per cui l'asteroide potrebbe trovarsi vicino ad una stella od altro aggetto che non ne consentirebbe la sua immediata identificazione. Pertanto questa attività richiede un' attenta pianificazione osservativa e condizioni meteo particolarmente favorevoli al fine di ottenere i risultati prefissati.
Per i soci del GAMP questo è il secondo successo ottenuto nel 2016 con questa tipologia di oggetti, a maggio abbiamo effettuato il follow-up dell'asteroide 2008 CT190. (News UAI).
Nei prossimi mesi proveremmo a dare la caccia ad altri TNOs nella speranza di poter dare il nostro piccolo contributo in questo affascinate campo dell'astronomia.
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Figura 6 – Grafico dell'orbita dell'asteroide 2014 US224 |
Paolo Bacci
22 Novembre 20160>
lunedì 7 novembre 2016
2016 US109
Nella pagina PCCP del MPC si trovava l'oggetto XUA184A, la cui orbita iniziale poteva sembrare quella di una cometa.
L'oggetto scoperto da R. A. Kowalski utilizzando il telescopio da 1.8-m G96 Mt. Lemmon Survey. aveva una luminosità di 20.5.
Dall'osservatorio di San Marcello Pistoiese lo abbiamo ripreso la sera del 29/10/2016,
Il 06/11/2016 usciva la circolare M.P.E.C. 2016-V46 con la quale il MPC annunciava la scoperta di un nuovo TNO: 2016 US109
L'oggetto scoperto da R. A. Kowalski utilizzando il telescopio da 1.8-m G96 Mt. Lemmon Survey. aveva una luminosità di 20.5.
Dall'osservatorio di San Marcello Pistoiese lo abbiamo ripreso la sera del 29/10/2016,
Il 06/11/2016 usciva la circolare M.P.E.C. 2016-V46 con la quale il MPC annunciava la scoperta di un nuovo TNO: 2016 US109
Orbital elements: 2016 US109 Epoch 2016 July 31.0 TT = JDT 2457600.5 MPC M 359.66881 (2000.0) P Q n 0.00457678 Peri. 173.81414 +0.24253972 -0.02200143 a 35.9277200 Node 256.18682 +0.84178388 +0.50174726 e 0.9482324 Incl. 87.16627 +0.48225967 -0.86473442 P 215 H 17.2
giovedì 19 maggio 2016
2008 CT190 Follow-Up TNOs
FOLLOW-UP
di un TNOs
Nell'ambito
dell'attività di ricerca dei corpi minori del sistema solare –
asteroide e comete – si soci del GAMP Gruppo Astrofili Montagna
Pistoiese, che gestiscono l'osservatorio della Montagna Pistoiese,
struttura pubblica del comune di San Marcello Pistoiese, hanno
effettuato il follow-up dell'asteroide 2008
CT190, TNOs
( Trans-Neptunian Object),
I
TNOs hanno un orbita oltre le 30 Unità astronomiche, ovvero oltre
l'orbita di Pluto, conosciuti anche come KBO (Kupier Belt Object),
rappresentano la nuova frontiera del nostro sistema solare. La
popolazione dei TNOs è composta da circa 1490 oggetti.
(http://www.minorplanetcenter.net/iau/lists/TNOs.html)
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Fig 1 – TNOs distanza dal sole e dimensioni |
Principalmente sono
ricoperti da ghiaccio, si presuppone che conservino nella loro
struttura i fossili della nube proto-stellare che ha formato il
nostro sistema solare.
Dall'analisi
spettroscopica sono composti generalmente da una miscela di
idrocarburi leggeri: metano, ammoniaca e ghiaccio d'acqua, molto
simili alla composizione delle comete.
Il
primo ad essere stato scoperto è Pluto nel 1930, i più grandi corpi
conosciuti appartenenti a questa categoria sono: Eris, Makemake, 2007
OR10 e Haumea, le cui dimensioni sono di circa 1500 km.
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Fig. 2 - Rappresentazione delle dimensioni dei TNOs |
Essendo
corpi molto distanti il loro studio è particolarmente difficoltoso.
Grazie al recente passaggio ravvicinato della sonda New Horizons
della NASA con Pluto si hanno maggiori informazioni e dati su questi
corpi freddi e remoti.
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Fig.
3 - Immagine della superficie di Pluto ripresa dalla sonda New
Horizons (NASA)
|
I
KBOs essendo molto distanti dal Sole sono influenzati dalle forze
gravitazionale dei pianeti giganti ed in particolare modo da Nettuno
alle risonanze orbitali 2:3 e 1:2.
In
questa zona di spazio vi sono due principali categorie di oggetti,
quelli che orbitano intorno al Sole con un eccentricità prossima
allo zero (come la maggior parte dei pianeti del sistema solare) ed
gli altri con un eccentricità oltre 0.3 e inclinazione superiore ai
30°.
Di
seguito si riportano in grafico la distanza del semiasse maggiore (a
) e la distanza perielica (q) , che evidenzia una distribuzione non
omogenea dei TNOs.
![]() |
Fig. 5 – Semiasse Maggiore (a ) vs Perielio (q) |
La
distribuzione dei KBOs in funzione della distanza dal Sole mostra una
“lacuna” intorno a 48 UA. Secondo alcuni astronomi, come Alan
Stern e Patryk Lykawka, la causa potrebbe essere l'interazione
gravitazionale di un oggetto di massa planetaria ancora sconosciuto,
della taglia di Marte o della Terra, oppure secondo altri dovuto alla
presenza di un oggetto più massiccio posto a circa 1500 UA.
![]() |
Fig. 6 distribuzione dei KBOs in funzione della distanza dal Sole |
I
TNOs, come detto essendo molto lontani dal Sole hanno un periodo
siderale di centinaia di anni, per cui il loro moto apparente sulla
volta celeste risulta, di norma, molto lento.
Questa
regione, la c.d. Fascia di Kupier, ha un esenzione da 30 UA fino a
50 UA, e si pensa sia il bacino delle comete a corto periodo. E' una
zona ancora inesplorata e che in futuro potrà dare importanti
indicazioni sulla formazione del nostro sistema solare.
L'asteroide
2008 CT190, TNOs, è stato scoperto la notte del 9 febbraio 2008
dall' osservatorio di Palomar Mountain (MPC 675) utilizzando il
telescopio da 1.2-m in configurazione Oschin Schmidt, dagli
astronomi: M. E. Schwamb, M. E. Brown, D. Rabinowitz. come da MPEC 2008-J72.
Dal
sito Astdys2
risultano solo 42 osservazioni, di cui 8 pre-scoperta, l'ultima
risale al 10 Marzo del 2013.
Elementi
orbitali
Epoch
2016 July 31.0 TT = JDT 2457600.5 MPC
M
4.13700 (2000.0) P Q
n
0.00253572 Peri. 48.03203 -0.72055580 -0.33045087
T = 2455969.01043 JDT
a
53.2601068 Node 103.65942 +0.28519259 -0.94257195
q = 34.6981429
e
0.3485153 Incl. 38.85374 +0.63203206 +0.04858337
P
389 H 5.5 G 0.15 U 1
From
45 observations at 9 oppositions, 2002-2016, mean residual 0".37.
![]() |
Fig. 7 – Orbita dell'asteroide 2008 CT190 |
La
sera del 6 maggio 2016 il team di astrofili del GAMP guidati da Paolo
Bacci, composto da Luca Nerli, Martina Maestripieri e Leonardo
Mazzei, utilizzando il telescopio da 0,60-m F/4 , munito di CCD
1024x1024, con FOV di 35'x35' e risoluzione 2”/pixel, ( Codice MPC
104 San Marcello), hanno puntato la zona di cielo dove era previsto
la presenza dell'asteroide 2008 CT190. Dalle effemeridi del Minor
Planet Center risultava una luminosità di 21.0 mag, con un motion
di 0,03”/min e PA 220; trovandosi ad una distanza dal Sole di 34,8
UA ( circa 5.206.080.000 km).
In
base ai dati conosciuti veniva lanciata una sequenza di immagini
ognuna da 60 secondi, per un totale di 30 immagini. Al fine di poter
apprezzare lo spostamento dell'asteroide nelle nostre immagini,
abbiamo ripreso la stessa zona di cielo dopo circa 3,7 ore, riuscendo
cosi a notare il movimento dell'asteroide che, dalle nostre misure, è
risultato avere una magnitudine di ~20,8.
Dopo
accurati controlli le nostre misure astrometriche sono state inviate
al Minor Planet Center.
In
fig.8 viene indicata la zona di cielo ripresa, con evidenziato
l'asteroide 2008 CT190, ripreso dell'osservatorio astronomico di San
Marcello.
![]() |
Fig. 8 – L'asteroide 2008 CT190 ripreso dall'Osservatorio di San Marcello Pistoiese. |
Inoltre,
abbiamo trasmesso le nostre misure astrometriche all'astronomo
Fabrizio Bernardi, amministratore di SpaceDys e gestore del sito
Neodys e AstDys , il quale ha calcolato i residui delle nostre
misure, confermando la buona qualità da noi ottenuta.
Per
i soci del GAMP è stata davvero una bella esperienza e motivo di
grande soddisfazione effettuare il follow-up di un asteroide TNOs la
cui luminosità era al limite delle potenzialità del nostro
strumento, riuscendo a misurare un asteroide che si trovava ad una
distanza di oltre 5 miliardi di km le cui dimensioni sono stimate in
350 km.
Osservazioni
dell'asteroide TNOs 2008 CT190 presenti nel database del MPC
2002
02 08.25931 08 52 32.98 +35 44 44.6 20.1 r 705 – Apache Point
MPS 449646
2002
02 08.26014 08 52 32.98 +35 44 44.7 705 – Apache Point MPS
449646
2002
02 08.26263 08 52 32.95 +35 44 44.7 705 – Apache Point MPS
449646
2002
02 12.35304 08 52 05.96 +35 46 37.0 21 R 644 – Palomar
Mountain/NEAT MPS 387243
2002
02 12.39759 08 52 05.66 +35 46 38.1 644 – Palomar
Mountain/NEAT MPS 387243
2002
11 07.454006 09 08 11.76 +35 13 28.8 21.1 V 645 – Apache
Point-Sloan Digital Sky Survey MPS 604621
2002
11 07.454835 09 08 11.76 +35 13 28.8 20.8 V 645 – Apache
Point-Sloan Digital Sky Survey MPS 604621
2002
11 07.457323 09 08 11.77 +35 13 28.9 21.6 V 645 – Apache
Point-Sloan Digital Sky Survey MPS 604621
2008
02 09.48728 09 52 54.32 +38 53 04.1 21.1 R 675 – Palomar
Mountain MPS 249836
2008
02 09.53457 09 52 53.98 +38 53 05.3 21.0 R 675 – Palomar
Mountain MPS 249836
2008
02 10.35833 09 52 48.43 +38 53 39.3 21.5 R 675 – Palomar
Mountain MPS 249836
2008
02 10.40611 09 52 48.16 +38 53 41.0 21.3 R 675 – Palomar
Mountain MPS 249836
2008
02 27.15774 09 50 54.76 +39 02 55.5 688 – Lowell Observatory,
Anderson Mesa Station MPS 249836
2008
02 27.24540 09 50 54.16 +39 02 57.5 688 – Lowell Observatory,
Anderson Mesa Station MPS 249836
2008
03 12.14846 09 49 26.22 +39 07 22.4 675 – Palomar Mountain
MPS 249836
2008
03 12.29903 09 49 25.29 +39 07 24.1 675 – Palomar Mountain
MPS 249836
2008
03 12.36855 09 49 24.88 +39 07 25.1 675 – Palomar Mountain
MPS 249836
2008
04 02.20838 09 47 40.30 +39 08 03.1 675 – Palomar Mountain
MPS 249836
2008
05 03.24090 09 46 35.56 +38 57 08.6 675 – Palomar Mountain
MPS 249836
2008
05 04.21209 09 46 35.56 +38 56 36.8 675 – Palomar Mountain
MPS 249836
2008
10 25.45330 10 06 19.32 +37 41 32.0 695 – Kitt Peak MPS
265296
2008
10 25.48941 10 06 19.50 +37 41 33.1 695 – Kitt Peak MPS
265296
2008
10 27.40825 10 06 29.31 +37 42 29.7 695 – Kitt Peak MPS
265296
2008
10 27.44105 10 06 29.46 +37 42 30.4 695 – Kitt Peak MPS
265296
2009
02 26.32375 10 01 31.86 +39 23 40.2 20.5 R 688 – Lowell
Observatory, Anderson Mesa Station MPS 278751
2009
02 26.36956 10 01 31.56 +39 23 41.5 688 – Lowell Observatory,
Anderson Mesa Station MPS 278751
2009
03 12.13214 10 00 02.87 +39 28 31.1 675 – Palomar Mountain
MPS 281350
2009
03 13.24076 09 59 56.08 +39 28 46.1 675 – Palomar Mountain
MPS 281350
2009
03 24.19264 09 58 54.38 +39 30 08.7 20.7 R 688 – Lowell
Observatory, Anderson Mesa Station MPS 281350
2009
03 24.24475 09 58 54.09 +39 30 08.9 688 – Lowell Observatory,
Anderson Mesa Station MPS 281350
2009
03 25.18686 09 58 49.26 +39 30 10.2 688 – Lowell Observatory,
Anderson Mesa Station MPS 281350
2009
03 25.27341 09 58 48.81 +39 30 10.3 688 – Lowell Observatory,
Anderson Mesa Station MPS 281350
2010
03 09.86696 10 11 00.78 +39 45 25.8 20.5 V A74 – Bergen-Enkheim
Observatory MPS 316783
2010
03 09.90745 10 11 00.55 +39 45 26.5 20.9 V A74 – Bergen-Enkheim
Observatory MPS 316783
2010
03 09.92287 10 11 00.49 +39 45 26.8 20.8 V A74 – Bergen-Enkheim
Observatory MPS 316783
2011
01 10.46484 10 27 47.15 +39 14 14.2 20.6 R 695 – Kitt Peak MPS
375601
2011
01 10.51359 10 27 46.95 +39 14 17.5 695 – Kitt Peak MPS
375601
2011
01 10.55114 10 27 46.75 +39 14 19.2 695 – Kitt Peak MPS
375601
2011
12 26.41367 10 39 17.02 +39 05 43.5 20.6 R 688 – Lowell
Observatory, Anderson Mesa Station MPS 404710
2011
12 26.48007 10 39 16.88 +39 05 47.9 688 – Lowell Observatory,
Anderson Mesa Station MPS 404710
2013
03 10.06371 10 43 35.17 +40 15 39.8 I17 – Thomas G. Cupillari
Observatory, Fleetville MPS 459317
2013
03 10.11777 10 43 34.79 +40 15 40.7 I17 – Thomas G. Cupillari
Observatory, Fleetville MPS 459317
2013
03 10.15122 10 43 34.56 +40 15 42.6 I17 – Thomas G. Cupillari
Observatory, Fleetville MPS 459317
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